• Almeno nove milioni di italiani sono a rischio povertà energetica.
  • Il progetto GreenAbility nasce per combattere il problema e sostenere, in particolare, gli enti del terzo settore.

La povertà energetica riguarda oltre 50 milioni di famiglie nell’Unione europea. Già nel 2021, secondo le ultime stime, nove milioni di italiani erano a rischio. Non è ancora stata elaborata una definizione comune di povertà energetica, ma con questa espressione viene indicata l’impossibilità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici: riscaldamento, raffreddamento, gas, illuminazione.

povertà energetica
La povertà energetica riguarda nove milioni di italiani © Pixabay

Cos’è il progetto GreenAbility

Il progetto GreenAbility nasce per contrastare questo problema e sostenere, in particolare, le organizzazioni del terzo settore che forniscono servizi sociali a minori, anziani, senzatetto e rifugiati, anche all’interno di strutture dedicate. Il progetto, finanziato dal programma Erasmus+, vede il coinvolgimento di quattro organizzazioni: l’ENEA, che riveste il ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica; Réseau Eco Habitat, Ecodès e Fratello Sole, membro dell’Alleanza contro la povertà energetica.

“Il nostro programma è sempre più legato alle priorità politiche dell’Unione: inclusione sociale, innovazione digitale, cittadinanza attiva, sostenibilità e tutela dell’ambiente”, ha commentato Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia Erasmus+ Indire, durante l’evento di formazione conclusivo organizzato in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri di Milano. “Come Città Metropolitana stiamo facendo riflessioni sul senso profondo dell’Agenda 2030: c’è il rischio che la transizione sia motivo di esclusione sociale. Bisogna lavorare per raggiungere capillarmente il maggior numero possibile di persone”, ha aggiunto Alfredo Simone Negri, consigliere delegato all’Ambiente e Legalità della Città Metropolitana di Milano.

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L’obiettivo è rendere la transizione ecologica più inclusiva

Lo scopo di GreenAbility è proprio quello di aiutare gli enti del terzo settore che lavorano con le fasce più vulnerabili della popolazione ad accrescere le proprie competenze in materia di efficienza energetica, così da ridurre l’ecological divide e rendere la transizione ecologica più inclusiva. Fino a trasformare il Green Deal europeo, volto a decarbonizzare l’Europa, in un “Social Green Deal”.

Ridurre i consumi energetici è importante sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale. “Garantendo l’efficienza energetica degli edifici che ospitano famiglie vulnerabili, si migliora l’ambiente in cui vivono queste persone e, allo stesso tempo, le si coinvolge attivamente nel processo di transizione ecologica del paese”, ha spiegato Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole e coordinatore del progetto GreenAbility.

Quali sono gli strumenti a disposizione del terzo settore

Nell’ambito dell’iniziativa sono stati sviluppati due toolkit, entrambi volti a “combattere la povertà energetica e migliorare l’efficienza energetica”. Uno è pensato per le famiglie, che hanno l’opportunità di ricevere una consulenza specifica sui consumi di energia; e l’altro è studiato per gli enti del terzo settore che hanno bisogno di individuare i migliori strumenti finanziari per le ristrutturazioni degli edifici. L’applicativo Service4Impact, inoltre, consente ai tecnici di individuare criticità energetiche e strutturali degli edifici.

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Bisogna coniugare l’aspetto sociale con la sostenibilità economica

Sono strumenti utili per intervenire in contesti nei quali non è semplice muoversi; anche perché, in molti casi, gli immobili non sono di proprietà degli enti che li gestiscono e questi ultimi “non hanno un’idea chiara degli interventi necessari. Pertanto, mai come in questi casi è fondamentale il dialogo: l’aspetto umano non è assolutamente da sottovalutare”, ha detto Andrea Morini, socio fondatore di BuildTech.

Si tratta di una startup innovativa che opera nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture, i cui fondatori credono che le scelte progettuali possano aiutare a migliorare le condizioni di vita umana e dell’ambiente in cui viviamo senza prescindere dall’indispensabile sostenibilità economica di ciò che si progetta e realizza. Questa è una delle sfide più importanti: coniugare l’aspetto sociale con quello economico.

Per riuscirci, serve anche l’impegno da parte delle istituzioni: il terzo settore ha potuto accedere solo in un secondo momento al cosiddetto Superbonus 110%, previsto dall’articolo 119 del Decreto Rilancio per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, anche tramite l’installazione di pannelli solari. Eppure, le fasce più vulnerabili non dovrebbero mai essere lasciate indietro.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.