EcoCamere, un luogo d’incontro per le imprese virtuose

Il sito EcoCamere del sistema camerale italiano raccoglie suggerimenti e buone pratiche sul tema dell’economia circolare.

  • Nel 2021, Unioncamere ha lanciato una serie di attività dedicate alla riduzione dell’impatto ambientale delle imprese.
  • Da luglio 2022, sul portale telematico EcoCamere è disponibile un elenco delle realtà imprenditoriali più virtuose.
EcoCamere
Rispettare il Pianeta che ci ospita è un imperativo per le aziende che vogliono garantirsi un futuro sostenibile © Pixabay

Promuovere un modello di sviluppo sostenibile, cioè a ridotto impatto ambientale, non è una moda, ma un’azione indispensabile. Se il Governo vuole contribuire alla lotta contro la crisi climatica deve coinvolgere tutte le realtà del panorama economico e imprenditoriale della nazione. È per questo che Unioncamere, l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ha avviato nel 2021 un programma di iniziative dedicate alla sostenibilità ambientale. Nell’ambito di questo programma, risulta centrale il portale telematico EcoCamere, che raccoglie suggerimenti e buone pratiche sui temi legati all’economia circolare.

Gli obiettivi di EcoCamere, parte del programma di Unioncamere sulla sostenibilità

EcoCamere, “il sito delle Camere di commercio che aiuta le imprese a orientarsi tra obblighi e opportunità in campo ambientale” realizzato da Ecocerved, ha lo scopo di aggiornare gli attori coinvolti riguardo alle novità in ambito normativo e ai finanziamenti esistenti, oltre a suggerire una serie di eventi e approfondimenti su temi come la green economy, la riduzione delle emissioni, la gestione dei rifiuti, l’eco-design e lo sviluppo di nuovi materiali. Per eventuali richieste specifiche o dubbi, c’è una sezione apposita.

Dal mese di luglio di quest’anno, su iniziativa delle realtà camerali delle regioni Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Sardegna, Umbria e Veneto, sul portale sono raccolti anche gli esempi virtuosi presenti nel nostro Paese. Tra questi, segnaliamo l’azienda umbra Manini Prefabbricati, che ha sviluppato delle pareti prefabbricate contenenti PET riciclato; e la startup torinese Biova che, oltre a impiegare pane invenduto per la produzione di birra, propone sul mercato “Ri-Snack”, uno spuntino prodotto con malto d’orzo rigenerato. I soggetti che desiderano divulgare le soluzioni di efficientamento sperimentate devono avvalersi di una scheda standard, predisposta dalla Piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare (ICESP), a sua volta coordinata da ENEA.

“Il progetto sulla mappatura delle best practice di economia circolare in Italia trae ispirazione dal Piano d’azione europeo, che rimarca come la diffusione di buone pratiche sia una leva strategica per favorire la transizione dal modello lineare a quello circolare, poiché promuove la conoscenza e favorisce dialogo e sinergie tra attori diversi”, chiarisce Manuela Medoro, analista statistico-ambientale di Ecocerved. “Per la singola impresa, partecipare a questo tipo di iniziativa è sicuramente una forma di green marketing che consente di valorizzare la propria esperienza, considerando che da anni le più importanti società di consulenza, in Italia e all’estero, documentano che il mercato premia la sostenibilità”.

Le attività di Unioncamere e i tre pilastri della sostenibilità

Fondata nel 1901, Unioncamere unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano. A livello europeo, assicura la rappresentanza delle Camere di commercio italiane in seno a Eurochambers, associazione che riunisce i sistemi camerali d’Europa.

Gli obiettivi principali del programma dedicato alla sostenibilità sono tre: potenziare il supporto alle imprese tramite attività di formazione; intercettare e divulgare le best practice di economia rigenerativa sul territorio; sperimentare servizi innovativi di valorizzazione di dati e informazioni che costituiscono un patrimonio per il sistema imprenditoriale.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.