Nella settimana che segna la fine della Legislatura del Governo Draghi e lo scioglimento delle Camere i lavori del Parlamento hanno inevitabilmente subito un certo rallentamento e anche i provvedimenti in materia di energia e ambiente non hanno avuto slancio, mentre la crisi dei prezzi e quella della siccità avanzano senza sosta.

Il premier Draghi in Parlamento

Il discorso del premier uscente, mercoledì a Palazzo Madama e giovedì a Palazzo Montecitorio, ha comunque lasciato spazio a questi temi, sottolineando come occorra “adottare entro i primi giorni di agosto un provvedimento corposo per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia, rafforzando il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione”.

Più in generale, “l’Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica, come fatto in questi mesi. Il Vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori” ma anche “spingere in modo convinto sull’energia rinnovabile. Per farlo, c’è bisogno delle necessarie infrastrutture. Dobbiamo accelerare l’istallazione dei rigassificatori, a Piombino e a Ravenna. Non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture. Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l’istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. È una questione di sicurezza nazionale”.

Allo stesso tempo, ha concluso Draghi, “dobbiamo portare avanti con la massima urgenza la transizione energetica verso fonti pulite. Entro il 2030 dobbiamo installare circa 70 GW di impianti rinnovabili. La siccità e le ondate di calore anomalo che hanno investito l’Europa nelle ultime settimane ci ricordano l’urgenza di affrontare con serietà la crisi climatica nel suo complesso. Penso anche agli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche, la cui manutenzione è stata spesso gravemente deficitaria. Il Pnrr stanzia più di 4 miliardi per questi investimenti, a cui va affiancato un Piano acqua più urgente. Per quanto riguarda le misure per l’efficientamento energetico e più in generale i bonus per l’edilizia, intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali ma al contempo ridurre la generosità dei contributi”.

Da segnalare che il Servizio studi di Camera e Senato si è concentrato in questi giorni su vari provvedimenti riguardanti l’energia, in maniera diretta o parziale, ad esempio pubblicando dossier su: “Criteri e modalità per l’ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali di energia elettrica e gas interessati dal superamento dei regimi di prezzi regolati; D.L. 80/2022 – Energia elettrica e gas; Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane; Ricognizione degli assetti organizzativi delle principali società a partecipazione pubblica.

Camera dei deputati

Depositata a Palazzo Montecitorio la proposta di legge n. 3684 a firma Mollicone (FdI) sulle “Agevolazioni in favore delle imprese per l’acquisto di veicoli a trazione elettrica e per l’installazione di infrastrutture di ricarica”.

Inoltre, pubblicate sul sito web della Camera le risposte pervenute in forma scritta relativamente alle interrogazioni n. 4-12087, in tema di opere di efficientamento energetico, e n. 4-12305, sui costi dell’energia.

Nel primo caso ha risposto il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, spiegando che “nell’atto di sindacato ispettivo in esame si fa riferimento ai contributi in favore dei Comuni previsti dall’articolo 1, comma 29, della legge di Bilancio per l’anno 2020, per investimenti destinati a opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile. In particolare, si segnalano le difficoltà di perfezionamento di adempimenti tecnico-procedurali incontrate da alcuni Comuni. Si evidenzia al riguardo che, dal monitoraggio delle opere pubbliche della banca dati delle pubbliche amministrazioni, in gestione al ministero dell’Economia e delle Finanze, è emerso che per molti Comuni non risultavano inseriti nella banca dati in modo completo i necessari elementi conoscitivi per poter procedere all’erogazione delle predette risorse”.


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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.