Si stanno compromettendo anche le riserve d’acqua sotterranea del Centro-Nord Italia,è l’allarme lanciato dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, in base ai dati del report settimanale. Una problematica che non può essere superata dalla “cultura del pozzo” sottolinea Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI che richiede un “utilizzo razionale delle risorse di superficie, che devono essere incrementate, diminuendo la percentuale d’acqua, che termina inutilizzata in mare ed oggi pari all’89% dei circa 3 miliardi di metri cubi di pioggia, che annualmente cadono sul nostro Paese.” Difatti spiega Gargano “I prelievi d’acqua a profondità maggiori comportano gravi rischi per l’equilibrio idrogeologico”.
“La siccità di quest’anno ha caratteri nuovi e di assoluta gravità, perché l’assenza di pioggia e neve sta intaccando anche riserve idriche, destinate prioritariamente all’uso potabile, provocando un deficit, che si protrarrà nel tempo – evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Non intervenire urgentemente con un piano di infrastrutture per la raccolta delle acque piovane, come i 10.000 laghetti proposti da noi e Coldiretti, espone i territori al ripetersi di crisi sempre più devastanti, perché ricadenti su contesti già idricamente indeboliti.”
I dati allarmanti sui bacini idrici riproposti dall’Ambi
In una sola settimana, il volume d’acqua nel lago Maggiore è calato di ben 48 milioni di metri cubi, con quasi 3 miliardi di metri cubi di deficit rispetto alla media del periodo. Il lago di Como (riempimento: 0,6%) è ai minimi storici, quello d’Iseo è al 5% di riempimento e precipitano i livelli del Garda, attestandosi al 34,3% della capacità d’invaso. In Piemonte, i fiumi sono ai minimi termini mentre il fiume Po è 123 metri cubi al secondo in meno rispetto al precedente minimo storico. In Valle d’Aosta si riduce la portata della Dora Baltea, che rimane però sopra la media storica.
Nel Lazio i laghi di Bracciano hanno segnato -32 centimetri rispetto all’anno scorso e Nemi, che ha raggiunto –cm. 96 sul 2021. I livelli nei bacini delle Marche, scesi di circa 1.300.000 metri cubi in una settimana, contengono ora poco più di 42 milioni, ma rimanendo al di sopra dei livelli del 2021.
In Toscana il fiume Serchio registra una portata addirittura più che dimezzata rispetto a quella del Deflusso Minimo Vitale, così come l’Ombrone, da settimane in condizioni critiche (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Sele e Volturno appaiono in calo, mentre è stabile il Sarno; si segnalano in discesa i volumi idrici nei bacini del Cilento (l’invaso di Piano della Rocca è al 53% del riempimento e trattiene quasi il 20% in meno rispetto al 2021) e nel lago di Conza (quasi 5 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso). Permane stabile la condizione di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.