INvista delle prossime elezioni, il 56% degli italiani si dichiara interessato a prendere in considerazione il voto ad un partito/lista che al primo posto del proprio programma mette la promozione della transizione ecologica e digitale. Rispetto alle politiche dell’attuale Governo per contrastare i cambiamenti climatici ed avviare una svolta eco-digital, la maggioranza (62%) le valuta non sufficienti: l’area di insoddisfazione viene manifestata soprattutto dagli under 54, i residenti al nord e da coloro che politicamente si definiscono di destra o centro destra.

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Fonte: Fondazione UniVerde/Noto Sondaggi.

Lo rivela il rapporto Italiani ed EcoDigital, promosso dalla Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, i cui dati sono stati divulgati il 7 luglio al phygital & metaverse meeting Verso un’Italia EcoDigital.

Gli italiani sono per la svolta EcoDigital

L’evento è stato promosso su iniziativa della presidente del Gruppo Misto al Senato della Repubblica, Loredana De Petris, che ha ricordato la necessità per l’Italia di accelerare al massimo “il passaggio alle energie rinnovabili potremo uscire da un modello antico che ha portato il Pianeta sull’orlo della distruzione e solo puntando sull’intreccio tra modernità digitale e completa riconversione ecologica potremo raggiungere questo obiettivo”.

Verso un'Italia EcoDigital
Un momento del meeting.

La transizione ecologica e digitale è nella coscienza dei cittadini italiani. Lo ha sottolineato il presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio: “I dati del sondaggio dimostrano un grandissimo sostegno verso questo cambiamento in positivo della società e dell’economia, oltre a una forte critica alle politiche dell’attuale Governo. La rete EcoDigital deve stimolare l’aggregazione dei cittadini attivi, delle imprese, delle istituzioni”.

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Fonte: Fondazione UniVerde/Noto Sondaggi.

Tra le principali evidenze emerse dal rapporto, il candidato premier più credibile e affidabile per realizzare in Italia questa svolta EcoDigital è Giuseppe Conte che, intervenuto all’evento, ha sottolineato: “Una visione integralmente ecologica significa abbracciare una rivoluzione dei processi produttivi, un nuovo modo di gestire le attività nel segno dell’economia circolare, oltre la logica del rifiuto ma verso il riciclo. Importante è l’approccio di come si vuole realizzare la transizione, la sua migliore forma è quella che parte dal basso, democratica, che raggiunge tutti. Significa nuovi stili di vita, nuovi atteggiamenti di consumo, nuove sensibilità a partire dai giovani”. L’ex premier ha inoltre rilanciato i temi dell’accesso libero alla rete Internet e del superamento del digital divide, della digitalizzazione della PA, delle comunità energetiche e del Superbonus 110% che ha permesso il “risparmio di 5 milioni di Mwh all’anno, quanto consumano 1.700 famiglie all’anno”.

Crisi climatica e riconversione: il commento della politica

Nel corso dell’evento, è stata rilanciata, nello spazio reale e virtuale del metaverso, la call in action della rete EcoDigital rivolta ad attivisti, imprenditori innovativi e amministratori locali chiamati a condividere le best practice per il cambiamento positivo della società. Si tratta di un’occasione di confronto e di scambio per la realizzazione di progetti e azioni concrete. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, affinché la trasformazione ecologica e digitale della società e dell’economia possa avvenire secondo i principi di giustizia sociale e climatica, al meeting è stata presentata la piattaforma che si pone come anello di congiunzione tra istituzioni, imprese e giovani.

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Fonte: Fondazione UniVerde/Noto Sondaggi.

Sul tema della transizione verso i green jobs e della riconversione delle politiche industriali, è intervenuta la sottosegretaria al ministero dell’Economia e delle finanze, Maria Cecilia Guerra: La transizione deve essere giusta per evitare resistenze. Da questo punto di vista, il Pnrr è lo strumento col quale il Paese si sta interrogando sul proprio futuro, sulle politiche di formazione e sulla programmazione delle politiche industriali. Serve la capacità di leggere gli stimoli che provengono da campi diversi per far sì che i territori siano i veri protagonisti del cambiamento”.

Per la vicepresidente della VIII Commissione alla Camera dei deputati, Rossella Muroni, “la transizione ecologica è una grande sfida all’innovazione che deve poter contare su una grande alleanza e fare spazio alle nuove generazioni. Una sfida ambientale e sociale oltre che grande occasione per ambire a un ruolo leader dell’Italia in Europa”.

Sui temi trattati all’evento, Francesco Boccia, componente della VI Commissione alla Camera, ha ricordato che “la svolta si è avuta con il Governo Conte II che ha inserito la transizione ecologica e digitale tra i pilastri del Pnrr, con l’idea di superare le diseguaglianze acuite per effetto della pandemia e trasformare il Paese. Bisogna partire dalle aree interne e di montagna, dal Mezzogiorno, dalle aree meno sviluppate perseguendo una visione moderna di attuazione del digitale verso la trasparenza e la garanzia dei diritti universali”.

Transizione EcoDigital per l’Italia: i dati del rapporto

Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, ha presentato i dati del rapporto Italiani ed EcoDigital che ha testato il sentimento degli italiani in relazione ai temi della transizione ecologica e digitale. Sulla necessità di accelerare il passaggio ad un’economia circolare, climaticamente neutra e digitale, gli intervistati si dividono più o meno a metà. Se il 41% lo definisce un obiettivo prioritario per migliorare la sostenibilità e la competitività del sistema produttivo del Paese, il 45% ritiene che al momento siano altre le priorità da affrontare in Italia. È prevalente tra i giovani (18-34enni) il target più reattivo in positivo all’argomento mentre con riferimento all’autocollocazione politica, si evidenzia la tendenza a considerare prioritaria la transizione EcoDigital tra quanti si definiscono di sinistra o centro sinistra (41%). Sul fronte politico opposto, il 45% ritiene altre le priorità da affrontare oggi in Italia.

Per contrastare il cambiamento climatico il campione intervistato si dichiara disponibile a ridurre in maniera permanente i propri consumi alimentari (83%), energetici (79%) e per gli spostamenti (73%).

Per le associazioni ambientaliste, al meeting sono intervenuti il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, la responsabile Clima ed energia di Wwf Italia, Maria Grazia Midulla, il direttore di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, che hanno sottolineato l’urgenza di mettere in campo azioni incisive e decisive in materia climatica ed energetica, per la tutela della biodiversità, la difesa del suolo, lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare.

Sono inoltre intervenuti con contributi e pitch: politici, sindaci, consiglieri e amministratori locali, rappresentanti del mondo scientifico, delle associazioni di categoria e dell’associazionismo, imprenditori, innovatori e startupper. Sono e saranno i giovani nativi eco-digitali, con le loro competenze e il loro potenziale, a fare la differenza per un’Italia più giusta, green e solidale proiettata nel futuro.

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