Sostituire il proprio condizionatore con uno meno inquinante può essere vantaggioso grazie all’incentivo che consente di avere una detrazione fiscale che va dal 50 al 65%. L’agevolazione rientra nel Bonus mobili ed elettrodomestici e nel Bonus ristrutturazioni previsto dalla legge di Bilancio.
Come funziona e come richiederlo
Il bonus condizionatori spetta a coloro che decidono di acquistare o sostituire il proprio condizionatore con uno a risparmio energetico. Come specifica l’Agenzia delle Entrate, si può beneficiare del bonus condizionatori anche senza aver effettuato lavori di ristrutturazione, facendo in modo che rientri o nel bonus mobili ed elettrodomestici con una detrazione pari al 50%, oppure nell’Ecobonus per il risparmio energetico con una detrazione al 65%.
Sgravi si possono ottenere anche sull’acquisto dei condizionatori con il Superbonus 110%, ma solo nel caso in cui l’installazione venga fatta insieme ad un intervento trainante che prevede di riqualificare di due classi energetiche l’edificio.
Chi può usufruirne
Possono avvalersene: le persone fisiche, gli esercenti, le società di persone e di capitali, di professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, i condomini, gli istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Non spetta soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne pagano le spese. Si tratta di: nudi proprietari, titolari di usufrutto, uso, abitazione o superficie; locatari o comodatari, soci di cooperative, imprenditori individuali e soggetti che producono redditi in forma associata, alle medesime condizioni previste per gli imprenditori individuali.
A poter beneficiare della detrazione sono anche coloro che sostengono direttamente le spese come: il familiare convivente del possessore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado); il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge; il componente di un’unione civile e il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi.
I requisiti da possedere per accedere alla detrazione
Per poter accedere alla detrazione, il condizionatore deve essere acquistato entro il 31 dicembre 2022 e deve avere le seguenti caratteristiche:
- essere a basso consumo energetico;
- essere anche un deumidificatore d’aria;
- essere termopompa o pompa di calore.
Inoltre, per potervi accedere con il bonus ristrutturazioni è necessario che lo stabile risponda ai requisiti di legge e quindi, sia già accatastato oppure in fase di accatastamento e in regola con i pagamenti. Il pagamento dei lavori deve essere fatto con sistemi tracciabili e documentato.
Come funziona il Bonus
La Legge di Bilancio 2022 ha confermato il bonus condizionatori garantendo uno sconto del 50% oppure del 65% a coloro che acquisteranno un condizionatore a pompa di calore, con o senza ristrutturazione. L’agevolazione è valida fino al 31 dicembre 2022 senza limiti Isee.
Bonus con agevolazione al 50%
Il Bonus condizionatori 2022 con ristrutturazione o manutenzione straordinaria spetta quando l’acquisto del condizionatore viene effettuato all’interno di opere edilizie nell’abitazione. In questo caso, la detrazione spetta al 50% sul prezzo di acquisto.
Il risparmio energetico del condizionatore deve essere garantito e certificato dal produttore o dall’installatore, ma l’impianto può anche essere non abilitato al riscaldamento invernale.
La detrazione al 50% del bonus condizionatori arriva a un massimo di 16mila euro. Il limite di 10mila euro riguarda gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2022, concernenti la singola unità immobiliare o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione.
Se i lavori di ristrutturazione avvengono su più unità immobiliari si avrà diritto più volte al beneficio.
Se la detrazione non viene utilizzata, non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente, né in caso di cessione dell’immobile. Il contribuente potrà continuare a usufruire delle quote di detrazione che non ha utilizzato, anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione o manutenzione straordinaria è ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del bonus.
Bonus con agevolazione al 65%
Si può accedere all’agevolazione del 65% se l’acquisto del climatizzatore non è legato alla ristrutturazione e in questo caso, lo sgravio rientra negli interventi di risparmio energetico con l’Ecobonus. Però nel caso di specie, il nuovo condizionatore deve appartenere a una classe energetica superiore (A+++).
La detrazione fiscale viene garantita solo se si provvede ad acquistare un climatizzatore con pompa di calore sia per la climatizzazione estiva che invernale, ad alta efficienza energetica, sostituendo il vecchio impianto di riscaldamento. In questo caso, c’è bisogno di un tecnico esperto che certifichi attraverso l’Ape (Attestato di prestazione energetica) la nuova classe energetica. L’importo massimo di spesa che si può detrarre è di 46.154 euro, da suddividere in dieci rate annuali per dieci anni dello stesso importo.
Come ottenerlo con il Superbonus 110%
Se l’acquisto del condizionatore e i lavori d’installazione vengono eseguiti all’interno di lavori “trainanti” di efficientamento energetico, allora è possibile accedere al beneficio.
Pertanto, si può ottenere una detrazione fiscale del 110% per l’acquisto o l’installazione di impianti di climatizzazione, o anche soltanto per la sostituzione dell’impianto di condizionamento, solo se vengono realizzati congiuntamente a uno degli interventi trainanti del Superbonus 110%, che devono essere:
- isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali relative all’involucro dell’edificio per almeno un quarto della stessa superficie, con un limite di 60mila euro moltiplicato per le unità abitative presenti;
- sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione per un massimo di 30mila euro moltiplicato per ogni singola unità abitativa;
- per le unità unifamiliari, in seguito a sostituzione della caldaia con impianti centralizzati, con un ammontare delle spese non superiore a 30mila euro, comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito.
Devono comunque essere garantite due classi energetiche di miglioramento per l’edificio.
Come richiederlo
Il Bonus condizionatori può essere richiesto in tre modi:
- in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello Unico;
- con sconto immediato in fattura;
- nel caso di Bonus condizionatori senza ristrutturazione con Ecobonus, la detrazione fiscale si può convertire in credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come banche, intermediari finanziari e fornitori.
Chi invece vuole far rientrare l’intervento nel Superbonus 110% deve seguire lo specifico iter dedicato.
I documenti necessari da produrre
I documenti necessari da produrre per potervi accedere sono: la fattura di acquisto, la ricevuta del bonifico e la ricevuta di transazione, se si sceglie di pagare con carta di credito.
L’obbligo di comunicazione ad Enea
In caso di interventi che possono usufruire di agevolazioni per la riqualificazione energetica, sussiste l’obbligo di comunicazione all’Enea, dove devono essere specificati i lavori effettuati che dimostrino un risparmio energetico.
Tra i documenti allegati alla domanda vanno inclusi anche:
- l’asseverazione tecnica prodotta da un professionista abilitato;
- la scheda informativa dove riportare tutti gli interventi effettuati e le spese, il risparmio energetico (tramite Ape) e l’importo di tutte le consulenze professionali.
L’Agenzia delle Entrate verificherà la veridicità delle informazioni inviate. Non è prevista la presentazione dell’Isee.
Chi usufruisce della detrazione Ecobonus al 65% o Superbonus 110% per l’installazione di climatizzatori finalizzati al risparmio energetico, non può avere per lo stesso impianto l’agevolazione prevista dal Bonus mobili o dal Bonus ristrutturazione.
Agenzia delle Entrate e Autorità giudiziaria possono effettuare i controlli sulle dichiarazioni inviate durante la fase di richiesta, dunque si suggerisce di conservare le ricevute di bonifico e tutta la documentazione afferente.
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