Imprese vitivinicole cresce la competitività a braccetto con la sostenibilità

Il rapporto AGRIcoltura100 presentato al Sana Slow Wine Fair a Bologna fiere

Imprese vitivinicole
Enea Dallaglio, partner di Innovation Team, Gruppo Cerved

Le imprese agricole e vitivinicole si incontrano al Sana Slow Wine Fair a Bologna fiere in cui oggi, 28 marzo, è stato presentato il Rapporto AGRIcoltura100. Forte il legame tra settore vitivinicolo competitività e sostenibilità.

Il livello di sostenibilità è stato calcolato in quattro livelli: base, medio, medio-alto e alto. Sommando i due livelli più alti il 49% delle imprese appartiene a queste due fasce di cui il 55,8% delle aziende vitivinicole è nel livello medio alto e il 21,8 p% nel livello alto. Un comparto composto da realtà variegate a volte molto piccole. Per cui è stato fondamentale “realizzare un modello di analisi” spiega Enea Dallaglio, partner di Innovation Team, Gruppo Cerved che ha lavorato al rapporto.

Il rapporto ha analizzato 2.162 imprese diffuse su tutto il territorio nazionale di cui quasi una su quattro appartiene al settore vitivinicolo, il che è indicativo della forte attenzione del comparto verso i temi della sostenibilità.

Quattro livelli di analisi per valutare la sostenibilità di un’impresa

“Il questionario è stato caratterizzato da 234 variabili, soprattutto di iniziativa dì sostenibilità”. Le variabili hanno indagato su quattro aree di analisi che hanno posto l’attenzione su: sostenibilità e salute alimentare, gestione dei rischi e delle assicurazioni e qualità dello sviluppo. “La domanda è quali e quante iniziative svolgi nelle 4 aree in cui queste variabili si suddividono e ci permettono di calcolare l’indice di sostenibilità”.

Il livello di sostenibilità finale è stato calcolato secondo quattro possibili risultati: base, medio, medio-alto e alto. Sommando i due livelli più alti il 49% delle imprese appartiene a queste due fasce. Di queste il 55,8% delle aziende vitivinicole è nel livello medio alto e il 21,8% nel livello alto.

Tra queste aziende quello che emerge è una grande attenzione all’ottimizzazione dei cicli di vita della produzione con un efficientamento dell’uso di acqua, energia, suolo e smaltimento dei rifiuti. Di queste il 99% delle aziende vitivinicole presenti, mentre il 98% il tasso di iniziativa in area salute.

Riduzione di fitofarmaci e fertilizzanti, analisi del terreno per ottimazione delle azioni da svolgere e controlli dei residui ha interessato il 58%.

Sono presenti inoltre le iniziative sociali con tassi di penetrazione molto alti nel comparto vitivinicolo arrivando a toccare il 70% impegnate a valorizzare il capitale umano. Sono presenti anche attività sulla sicurezza del lavoro e previdenziali, e volte a favorire l’integrazione sociale. Anche la gestione del rischio e le relazioni sono risultate al centro del settore vitivinicolo

Innovazione, competitività e occupazione viaggiano di pari passo

“Tra le tante iniziative delle imprese 91 sono di carattere altamente innovativo e tra queste 89% sono imprese altamente sostenibili. Questo dato evidenzia come l’innovazione e la sostenibilità siano un fattore decisivo di sviluppo. Che abbiamo descritto con un nuovo indice composto da: innovazione, competitività e occupazione”. Quest’ultimo fattore, spiega Dallaglio, valuta anche fattori come giovani e donne impiegate. Nella agricoltura risponde il 42%, nella viticoltura 51% e nella viticoltura ad alta sostenibilità 88%.

Di fatto quello che emerge, sottolinea Dallaglio è come “la sostenibilità non è un bene divisibile. Quando si è sostenibili sul piano ambientale lo si è anche sul piano sociale e normalmente si è anche estremamente competitivi da un punto di vista industriale e da un punto di vista di mercato”. E conclude “Credo che la sostenibilità sia il fattor principale di competitività delle imprese”.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.