Servizio idrico integrato Valore Acqua per l’Italia di The European Housee – Ambrosetti

Sono emersi ben otto paradossi sulla percezione dei cittadini sulla risorsa acqua, in seguito ad un sondaggio condotto dall’Osservatorio della community Valore Acqua per l’Italia di The european house – Ambrosetti, somministrata ad un campione di mille cittadini italiani. Ecco il profilo di una risorsa preziosa, ma a rischio in un Paese come l’Italia, il secondo più idrovoro d’Europa e in cui il 21% del territorio è a rischio desertificazione. 

I risultati dell’analisi e gli otto paradossi

Quasi sei cittadini su dieci ritengono l’attuale spesa in bolletta troppo onerosa, ma il paradosso della spesa troppo elevata mostra che l’Italia, rispetto ai Paesi europei, ha le tariffe più basse d’Europa: 2,08 euro/m3, dato medio nazionale, la metà di quella francese pari a 4,08 euro/m3, dato medio del Paese.
Un altro paradosso è quello del costo dell’acqua: più del 90% dei cittadini non è a conoscenza del costo reale, ritenendo di pagare troppo per il servizio. L’86% dei rispondenti sovrastima la propria spesa annua e, quasi un terzo dei rispondenti pensa di pagare circa il doppio in più rispetto alla spesa reale.

Solo il 29,3% dei cittadini beve acqua dal rubinetto, questo nonostante la qualità dell’acqua di rete sia tra le più alte in Europa, e questo è il terzo paradosso della scarsa fiducia dell’acqua del rubinetto. Così siamo primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia. Se consideriamo poi che, un metro cubo di acqua di rete equivale a 2mila bottiglie d’acqua da mezzo litro, tenendo presente il costo di 1 euro per ciascuna, spendiamo circa 2mila euro, piuttosto che 2,08 euro, pari al costo di 1 m3 di acqua di rete di ottima qualità.

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Il quarto paradosso è quello della disponibilità a pagare, più della metà dei cittadini sarebbe disposta a sostenere un piccolo aumento in bolletta per rendere il servizio idrico più efficiente e, l’83% avrebbe una disponibilità a pagare tra i 5 e gli 11 euro in più all’anno per questo scopo. Questo dato è affatto trascurabile se si tiene presente, secondo l’Osservatorio Valore Acqua, che un aumento delle tariffe di soli 10 centesimi a metro cubo, pari a 8 euro in più all’anno per famiglia, media Istat, si tradurrebbe in 900 milioni di euro addizionali di valore aggiunto e 400 milioni di investimenti aggiuntivi.

I bassi investimenti sulla rete

Tenendo presente che l’Italia investe 46 euro per abitante all’anno, quasi la metà dei 90 euro della Francia e dei 92 euro della Germania e, un terzo dei 135 euro per abitante del Regno Unito.

Il quinto paradosso è quello del bonus sconosciuto, secondo il sondaggio infatti, rimane sconosciuto ai più il bonus idrico per il 60% dei rispondenti e la possibilità di rateizzazione della bolletta al 40%.

Il 37% degli italiani dichiara di non conoscere il proprio gestore e i suoi compiti, è il paradosso di “cosa c’è dietro l’acqua del rubinetto”. Il sondaggio evidenzia che emerge tra gli otto paradossi un approccio e paradosso “Nimby” per quanto riguarda il cambiamento climatico, in quanto gli italiani lo considerano una priorità, ma lontana, non relativa al proprio territorio.

Una disponibilità che scarseggia

In merito, Luca Mercalli, presidente della Società metereologica italiana spiega: “La siccità invernale 2021-22 mette in luce ancora una volta come gli estremi climatici possano rapidamente minacciare la disponibilità di acqua anche in territori che normalmente ne sono ricchi: il bacino del Po dopo oltre due mesi senza precipitazioni è in secca. Fortunatamente abbiamo ancora da giocare la carta delle piogge primaverili, in grado di colmare il deficit idrico, ma un anticiclone come quello che si è installato da dicembre sull’Europa occidentale, qualora si insediasse nei mesi estivi con l’agricoltura in attività, porterebbe temperature oltre i 40°C e uno stress idrico imponente. Prepararsi fin d’ora a un futuro climatico inedito è indispensabile”.

Infine, l’ultimo degli otto paradossi è quello del consumatore attento, in effetti una tariffa irrisoria dell’acqua è come se facesse abbassare la soglia di attenzione verso un utilizzo efficiente della risorsa. Più di due terzi dei cittadini italiani sottostimano il proprio consumo giornaliero e solo un cittadino su tre utilizza dispositivi di ottimizzazione dei consumi domestici.

“Lo storico, recente inserimento  della tutela dell’ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione italiana introduce per la prima volta una visione di sviluppo sostenibile nella Costituzione, che tenga in considerazione le future generazioni e definisca con chiarezza la società che vogliamo diventare”, afferma Valerio De Molli, managing partner & ceo di The european house – Ambrosetti. “È una svolta epocale, che va nella direzione tracciata dal 2019 dalla community Valore Acqua per l’Italia. Una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile, infatti, deve essere in cima alle priorità italiane ed europee dei prossimi anni. La terza edizione del “Libro bianco Valore Acqua per l’Italia”, che presenterò a Roma il prossimo 22 marzo, nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Acqua, analizzerà lo stato dell’arte della gestione dell’acqua in Italia e condividerà un decalogo di proposte e azioni concrete per accelerare, alla pari di altre economie, il rilancio del Paese verso modelli di produzione e consumo sostenibili”.


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