A circa tre mesi dalla conclusione della Cop26, il presidente della Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, Alok Sharma, ha pronunciato il 24 gennaio il suo primo discorso pubblico a un evento a Londra, presso la Chatham House, definendo le priorità del Regno Unito per il suo anno di presidenza.
Sharma ha affermato che gli accordi raggiunti a Glasgow sono stati una “vittoria fragile” per il mondo. Il vertice delle Nazioni Unite di novembre si è concluso con un accordo nel tentativo di evitare gravi emergenze climatiche e pianificare l’uscita dai combustibili fossili: l’accordo è stato il primo in assoluto a pianificare esplicitamente la riduzione del carbone. Ma le promesse non sono andate abbastanza lontano da limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C, indicato dagli scienziati come la soglia minima in risposta agli impatti del cambiamento climatico sulla salute umana e sull’ambiente.
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Sharma: “Onorare gli impegni presi” alla Cop26
A Glasgow, i Paesi hanno condiviso piani di riduzione del carbonio al 2030 prima del prossimo grande vertice sul clima in Egitto a novembre. Ma i risultati conseguiti alla Cop26 non sopravvivranno se i leader globali non saranno capaci di intraprendere azioni concrete fin da subito, ha sottolineato Sharma.
Quattro sono le priorità chiave, la prima delle quali consiste nel convincere i Paesi a intensificare le loro azioni sulla riduzione della CO2. Ci deve essere anche una rinnovata attenzione per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi ai cambiamenti climatici e per fare progressi sulla questione delle perdite e dei danni: “A novembre, i leader dei paesi più ricchi devono essere in grado di dimostrare che i 100 miliardi di dollari (88,5 miliardi di euro, ndr) promessi ogni anno saranno finalmente consegnati”, ha dichiarato Sharma come riportato da Bbc News.
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Quattro priorità chiave verso la Cop27
Lungo la marcia di avvicinamento alla Cop27 di Sharm El Sheikh, Sharma ha delineato le priorità del Regno Unito per realizzare il patto per il clima di Glasgow durante il suo anno di presidenza:
- Garantire che le promesse sulla riduzione delle emissioni vengano mantenute. Che ogni Paese onori l’impegno di rafforzare le proprie strategie e allinearsi con l’Accordo di Parigi, se necessario nel 2022, nonché di mantenere gli impegni net zero e gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030, in particolare attraverso politiche per porre fine carbone, fermare la deforestazione e passare a una mobilità sostenibile.
- Aiutare i paesi vulnerabili dal punto di vista climatico garantendo che gli impegni in materia di adattamento e perdite e danni siano rispettati. Collaborare per compiere progressi verso il raddoppio dei finanziamenti per l’adattamento entro il 2025 e sviluppare una proposta chiara entro la Cop27.
- Il Regno Unito, attraverso la presidenza della COP, contribuirà a garantire che Paesi, istituzioni finanziarie internazionali e private mantengano gli impegni assunti per raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi di dollari (88,5 miliardi di euro) e sostenere l’azione per il clima.
- Lavorare per una presidenza inclusiva, spingendo per ulteriori azioni nei settori critici e trasformando le promesse in piani di consegna chiari attraverso forum consolidati a livello internazionale.
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