telemarketing aggressivo settore energetico
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Il Garante della Privacy ha sanzionato Enel Energia con una multa di 26,5 milioni di euro per aver illecitamente trattato i dati personali degli utenti a fini di telemarketing. Oltre alla sanzione pecuniaria, la società dovrà adottare una serie di misure per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati. Il provvedimento dell’Autorità arriva a valle di centinaia di segnalazioni legate alla ricezione di telefonate promozionali indesiderate.

L’attività di telemarketing nel settore energetico

Il Garante riscontra un incremento significativo del fenomeno telemarketing nel settore energetico, in seguito al passaggio al mercato libero dell’energia (anche la testata Canale Energia ne è vittima, leggi qui). Durante l’istruttoria, il fenomeno è emerso come sempre più invasivo, senza che il cittadino abbia prestato alcun consenso.

Il Garante ha imposto a Enel di “adeguare ogni trattamento di dati svolto dalla rete vendita a misure idonee a comprovare che l’attivazione di offerte e servizi e l’attivazione di contratti avvenga solo a seguito di contatti promozionali su numerazioni telefoniche censite e iscritte al Registro degli operatori della comunicazione (Roc)”.
L’azienda dovrà poi attuare delle misure tecniche per gestire il diritto di opposizione alle finalità promozionali, in modo che venga dato riscontro agli interessati non oltre 30 giorni dalla richiesta.

La replica di Enel Energia

L’azienda dichiara in nota stampa: “Con riferimento al provvedimento emesso in data 18 gennaio 2022 dal Garante Privacy, Enel Energia, società del gruppo Enel, precisa di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa, di essere estranea alle condotte di “chiamate indesiderate” e di aver sempre applicato misure di prevenzione dei rischi per la gestione di canali telefonici a scopo commerciale. In particolare, Enel Energia ha rilevato come il fenomeno fraudolento dell’esistenza di operatori abusivi, che si spacciano per agenti di Enel Energia al fine di ottenere l’attenzione dell’interlocutore, per poi offrire nel corso della telefonata contratti con terzi concorrenti, espone la Società stessa a danni rilevanti anche sotto il profilo dell’immagine”.

“Enel Energia”, continua la nota, “da sempre impegnata nel migliorare la qualità del servizio offerto e nel garantire la riservatezza dei dati dei propri clienti, adotta tutte le misure tecniche e organizzative per assicurare il pieno rispetto delle disposizioni normative in materia di data protection (Gdpr), denunciando in più circostanze l’illecita circolazione di dati personali utilizzati da parte di terzi per pratiche commerciali scorrette e fornendo piena collaborazione alle istituzioni coinvolte”.

La società fa sapere che, per impedire l’uso abusivo del proprio nome, ha interrotto dal maggio 2017 le attività di vendita telefonica dei contratti dandone ampia comunicazione ai clienti.

Il commento di Federconsumatori

Anche per l’associazione Federconsumatori il fenomeno del telemarketing nel settore energetico è diventato sempre più pressante ed ingestibile, soprattutto con l’avvicinarsi dell’abolizione del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas previsto per gennaio 2024.

“Dalle segnalazioni che riceviamo quotidianamente emerge che le false informazioni circa tale passaggio sono all’ordine del giorno e vengono utilizzate per spingere i cittadini a cambiare le condizioni del proprio contratto. Altra leva sempre più utilizzata per convincere i cittadini a cambiare fornitore sono gli aumenti in atto: attenzione però ai costi applicati, molto spesso questi contratti all’apparenza convenienti nascondono costi occulti!”.

“Questo dimostra, conclude Federconsumatori, come il problema del telemarketing selvaggio necessiti di interventi incisivi, rapidi e più efficaci di quelli finora adottati. A tal proposito, auspichiamo che entri in vigore al più presto Regolamento Applicativo che disciplinerà il nuovo Registro delle opposizioni, che consentirà la possibilità per gli utenti non solo di opporsi alla ricezione delle chiamate indesiderate tramite operatore, ma anche a quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità fino ad ora non adeguatamente disciplinata”.

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