Una nuova commissione per la tutela dei consumatori

Al via dalla prossima settimana, tra i focus previsti anche l’energia. Sui prezzi l’intervento del ministro Roberto Cingolani e le audizioni di Enel e Terna

consumatori scienza comportamentale
Foto di Gerd Altmann su Pixabay

Nel corso dell’ultima settimana è stata annunciata la composizione della nuova commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti che si riunirà per la prima volta martedì 23 novembre. L’iter che ha portato all’istituzione di questa commissione rivela come tra i temi che saranno affrontati ci siano anche l’elettricità e il gas, a partire dall’aspetto delle tariffe.

Giovedì, invece, il Copasir ha svolto l’audizione dell’amministratore delegato di Terna, Stefano Antonio Donnarumma, nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla sicurezza energetica.

Leggi anche Dalle associazioni dei consumatori una nuova piattaforma di proposte per poveri e vulnerabili energetici

Energia in Parlamento

Senato della Repubblica

A Palazzo Madama è stato depositato Il Ddl recante Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (atto n. 2448), assegnato alla V commissione.

La commissione Ambiente, intanto, ha reso un parere sul Ddl n. 2330 di delega al Governo in materia di contratti pubblici, chiedendo di rafforzare lo strumento dei criteri ambientali minimi.

Camera dei deputati

La commissione Attività produttive ha svolto martedì le audizioni di Enel e Terna sull’andamento dei prezzi dei prodotti energetici (le memorie).

Il gestore di rete, in particolare, ha spiegato che “le tensioni su prezzi gas e CO2 hanno comportato un aumento del costo della bolletta elettrica di circa 40 miliardi di euro su base annua. Tali tensioni potranno perdurare in ragione della chiusura degli impianti a carbone a livello mondiale, della riduzione negli investimenti nell’upstream gas&oil, della crescita della domanda energetica internazionale nonché dalla lentezza della crescita Fer e degli investimenti in accumuli. L’avvio di un programma di investimenti in rinnovabili, accumuli e reti, che potrà essere reso possibile solo se accompagnato da una ulteriore semplificazione autorizzativa, consentirebbe di sostituire la produzione a gas con rinnovabili e accumuli e ridurre il numero di ore in cui la tecnologia è marginale, con il beneficio di una minore esposizione del prezzo dell’energia elettrica al costo del gas e di conseguenza una minore volatilità del prezzo dell’elettricità per famiglie e imprese”.

Leggi anche Rincari in bolletta: come provare a risparmiare

Nelle slide depositate da Enel, invece, si indicano alcune misure a livello nazionale: “Fiscalizzazione degli oneri di sistema; definizione di acquisti di quantità di energia a medio lungo termine (5 anni) con aste concorsuali e competitive da parte dell’Acquirente Unico; definizione di forme di incentivazione dei contratti a lungo termine nel mercato libero a favore di clienti più esposti al rischio di volatilità dei prezzi; ulteriore semplificazione dei processi autorizzativi dei progetti rinnovabili per accelerarne la diffusione e la veloce implementazione; sviluppo accelerato dell’efficienza energetica per ridurre la dipendenza dell’unità di Pil dal contenuto di energia necessaria”.

Da segnalare, lunedì, anche l’audizione in commissione Bilancio di Ance, Confedilizia, commissario straordinario bonifica dell’area di Taranto e del ministro per le Infrastrutture, Enrico Giovannini, nell’ambito dell’esame del DL 152/2021 recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (le memorie).

Giovannini, in particolare, ha sottolineato che “i 61,3 miliardi di euro del Pnrr e del Piano complementare di competenza del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili entro l’anno saranno tutti assegnati agli enti attuatori” (l’intervento completo).

Infine, l’aula della Camera ha svolto mercoledì interrogazioni relative a iniziative di competenza in relazione all’aumento del prezzo del metano autotrazione (n. 3-02622), chiarimenti e iniziative urgenti in relazione al seminario nazionale sulla localizzazione del deposito nucleare (n. 3-02623) e nomina di un commissario nazionale per i cambiamenti climatici (n. 3-02624); qui tutti i testi e le risposte.

In tutti i casi ha risposto il titolare del Mite, Roberto Cingolani, spiegando, ad esempio, che “per quanto riguarda la richiesta di intervenire sulle aliquote Iva che gravano sul metano per autotrazione, è chiaro che è stata la prima cosa che abbiamo cercato di studiare: sono partiti già da un po’ i contatti con il Mef”.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.