inquinamento città
foto Pixabay

Quali tecnologie saranno maggiormente in grado di ridurre l’impatto ambientale delle città e, quindi, le emissioni inquinanti? A svelarlo il rapporto che Economist Impact ha pubblicato lo scorso 16 novembre il  “Sustainable disruption: 12 decarbonising technologies for cities”, commissionato dallo studio legale internazionale Osborne Clarke.

Il rapporto

Il rapporto parte dall’assunto che le città sono responsabili di oltre due terzi del consumo di energia a livello mondiale e generano più del 70% delle emissioni globali di CO₂.

Le tecnologie analizzate sono state complessivamente 26, ma il rapporto si concentra su 12. Di queste è stato esaminato il livello di utilizzo e di investimento in dieci città del mondo, selezionate sulla base delle loro elevate emissioni di gas serra e dell’impegno a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Molte di queste tecnologie consentiranno la creazione di nuovi posti di lavoro e di abbassare i costi dell’energia, migliorando la qualità della vita in generale dei cittadini.

La classifica delle città

Economist Impact ha analizzato dieci città per valutare il livello di incentivi e investimenti che favoriscono lo sviluppo delle tecnologie più impattanti. Sono state classificate in base al numero di tecnologie supportate economicamente e dalla più alla meno performante:

  • Barcellona, Spagna
  • Seul, Korea
  • Parigi, Francia
  • New York, USA
  • Londra, UK
  • San Francisco, USA
  • Delhi, India
  • Berlino, Germania
  • Singapore, Singapore
  • Firenze, Italia

Le tecnologie che permetteranno una maggiore decarbonizzazione

settori e tecnologie coinvolte
Le dodici tecnologie e i tre settori analizzati nel report

Dal rapporto emerge che le tecnologie che incrementano l’efficienza nei tre settori chiave dei trasporti, dell’edilizia e delle infrastrutture avranno un maggiore impatto positivo sul processo di decarbonizzazione. Tra quelle incluse: le pompe di calore, il teleriscaldamento e teleraffreddamento e gli smart meter e smart grid.

Incrementare gli investimenti pubblici e privati

Le tecnologie esaminate hanno bisogno di ricevere più investimenti sia pubblici che privati e maggiori incentivi di diversa natura.

Solo 16 delle 26 tecnologie studiate sono state oggetto di politiche di sostegno.

L’assenza di politiche di incentivazione ha un impatto negativo ad esempio sui materiali alternativi nelle costruzioni, come potrebbe essere il calcestruzzo a basse emissioni. Il cemento rimane il maggior prodotto fabbricato ed è responsabile dell’8% delle emissioni globali.
Invece, i fondi pubblici hanno avuto e continuano ad avere un ruolo fondamentale nella diffusione dei contatori e delle reti intelligenti. Altre tecnologie che hanno un elevato potenziale nell’impattare positivamente, ma ricevono pochi finanziamenti, sono le waste robotics e le tecnologie vehicle to grid (V2G).

Per quanto i fondi pubblici abbiano supportato l’introduzione dei veicoli a idrogeno e delle pome di calore, per prendere piede e radicarsi nelle dieci città esaminate queste stesse soluzioni hanno bisogno di maggiori investimenti.

Dal rapporto emerge inoltre che le soluzioni altamente tecnologiche e intelligenti, come le unified communication e i contatori/reti intelligenti, attraggono investimenti e investitori.

Il ruolo delle istituzioni

Le amministrazioni, a tutti i livelli, possono intraprendere nel settore dell’edilizia e delle costruzioni delle iniziative che spingano a riqualificare gli edifici esistenti e introdurre standard più severi per quelli di nuova costruzione.

Omar Al-Nuaimi, international ceo di Osborne Clarke commenta in una nota stampa: “I Governi e le autorità cittadine devono fare tutto il possibile per fornire un quadro normativo e fiscale favorevole e, dove possibile, un sostegno finanziario alle imprese che vogliono implementare o investire in queste importanti tecnologie”.

Martin Koehring, senior manager for sustainability, climate change & natural resources, Economist Impact rimarca: “Oltre la metà della popolazione globale già vive in aree urbane, e le città sono centri di innovazione e di ricerca di soluzioni per il clima. Le conversazioni sorte intorno alla Cop26 nelle scorse settimane hanno evidenziato che investire nello sviluppo degli spazi urbani, particolarmente soggetti agli impatti climatici, è cruciale per la mitigazione del clima stesso. Il nostro studio dà un contributo importante a questa conversazione, identificando le tecnologie che più di altre si distinguono per impatto, scalabilità e investimenti nei contesti urbani”.


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