Rinnovabili in tavola, l’esempio della Gino Girolomoni Cooperativa

AriaqualitAmbiente e alimentazione, un connubio su cui ci stiamo soffermando con attenzione e su cui la produzione italiana ha molto da dire anche a livello pioneristico prima che “l’onda verde” diventasse un trend e l’efficienza energetica non fosse una richiesta caduta dall’alto della Commissione Europea. Ne è un esempio la Gino Girolomoni Cooperativa Agricola,che nata nel 1971, cominciò a promuovere iniziative volte a valorizzare e sostenere l’antica civiltà contadina: corsi di agricoltura biologica e convegni attiravano intellettuali, giornalisti e tecnici da tutta Italia. Nel 1977, la società cambio nome in “Cooperativa Agricola Alce Nero”, per poi tornare nel 2012 Gino Girolomoni Cooperativa Agricola. Nonostante questi cambiamenti e assetti societari la mission green non è variata. Ne parliamo con Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della Cooperativa.

L’industria alimentare guarda al green. Qual è il senso per un’industria biologica produrre e impattare il meno possibile sull’ambiente?

Nella nostra esperienza fare biologico non è mai stato solo un metodo produttivo agricolo “ecologico”, ma da sempre ha voluto rappresentare una visione che va oltre la certificazione bio, fatta di scelte coerenti, quali un giusto prezzo pagato ai contadini, la bioedilizia, le energie rinnovabili, una attenta ed oculata gestione dei rifiuti.

Nel complesso quali sono le attività a maggior impiego sia energetico che di risorse primarie, penso all’acqua?

La nostra realtà è rappresentata da un pastificio, all’interno del quale sono presenti due impianti di produzione di pasta secca per uso alimentare (unoGiovanniGirolomoni Jpeg per la pasta corta e l’altro per la pasta lunga). Oggi gli impianti producono complessivamente circa 2.000 kg di pasta all’ora. Naturalmente questo comporta un consumo significativo di energia elettrica e termica. Inoltre a questo dobbiamo aggiungere un consumo significativo di acqua.

Una filosofia bio va a braccetto con il rispetto dell’ambiente, avete lavorato anche rispetto un “contenimento” dei consumi?

La filosofia aziendale è stata sempre quella di avere una particolare attenzione al consumo di energia, all’acqua e all’impatto ambientale. Infatti: anche se l’energia da noi autoprodotta non soddisfa l’intero nostro fabbisogno energetico, la nostra azienda, pur pagando un prezzo al kW più elevato, acquista energia proveniente da fonti rinnovabili certificata. Ci siamo dotati inoltre di un magazzino di 1.000 mq completamente in legno, utilizzando tecniche della bioedilizia Nel corso degli ultimi 5 anni abbiamo effettuato un processo di sostituzione di tutti gli impianti e macchinari ormai tecnologicamente obsoleti scegliendo elementi di nuova concezione, con una maggiore capacità produttiva, dotati delle migliori prestazioni e tecnologie che hanno ridotto considerevolmente i consumi di energia per chilo di pasta prodotta

In media riuscite a coprire l’alimentazione energetica con la produzione da rinnovabile?

L’azienda autoproduce energia solare per una potenza nominale di 116,9 kWh. Gran parte di questa energia viene autoconsumata, il resto viene immesso nella rete Enel. Tuttavia, come sopra detto, l’energia elettrica utilizzata dall’azienda proviene tutta da fonti rinnovabili. Inoltre l’azienda ha provveduto ad installare una mini pala eolica da 20 kWh, la cui energia viene immesse in rete e stiamo studiando quale tecnologia sia più efficace per sfruttare al meglio le potenzialità dell’energia del vento quale ricchezza del nostro luogo.

L’idea di massima è di dotarci di un piccolo  di 4/5 pale da 20 kWh/cad.

Avete in progetto di sviluppare ulteriori attività di efficientamento degli impianti?

Vista la sensibilità che abbiamo verso questo tema, abbiamo incaricato uno studio di ingegneria per effettuare un’analisi di efficienza energetica. Da questa analisi sono emersi spunti e suggerimenti interessanti dei quali intendiamo verificare la fattibilità come sopra riportato. Un suggerimento già colto al quale stiamo dando corso è la sostituzione graduale delle plafoniere con lampade tubolari al neon con modelli dotati di tecnologia al led.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.