gasDalla propulsione navale a quella di automobili, truck e veicoli tecnici (ad esempio agricoli), fino ad arrivare ai motori per gli aeroplani. L’uso del GNL come combustibile per la mobilità di vario genere è ormai un tema ricorrente per quanti vogliono far fronte al calo della domanda gas attraverso una diversificazione degli usi di questo importante vettore energetico, sostenendo filiere tecnologiche e industriali che si presentano come fondamentali per lo sviluppo nazionale.

Fondamentale in questo senso l’impegno dei maggiori player nella produzione delle tecnologie abilitanti di riferimento. Tra questi, ad esempio, Giancarlo Geninatti della Vanzetti Engineering (presente insieme ad altri stakeholder nel corso della prima conferenza nazionale sul tema del GNL nei trasporti organizzata da Symposia e WEC) che spiega: “Occorre concentrarsi su autostrade, porti e piattaforme logistiche per sostenere lo sviluppo del GNL per la mobilità, come nel caso dell’ambito terrestre dove il suo uso come carburante può essere integrato anche con servizi di cogenerazione nelle aree di rifornimento”.

A conferma di ciò l’attività descritta da Diego Pegorari di Polargas, società che nel 2010 ha avviato un particolare servizio di trasporto del GNL su gomma, andando a rifornirsi al terminale disponibile più vicino all’Italia: Barcellona. Una lunga distanza tra Italia e Spagna passando per la Francia battuta per sopperire ai bisogni di quattro stazioni di rifornimento per la mobilità terreste a gas naturale compresso nel Nord Italia, oltre che per alcune reti locali cittadine del gas non coperte dai metanodotti nazionali. Per il futuro “vediamo ottime occasioni nel bunkering marittimo, anche nel caso di navi attraccate in porto che mantengono comunque attivi ampi fabbisogni di energia; basti pensare alle navi da crociera”.

Non solo mobilità terrestre o navale, visto che gli operatori sono concentrati su tutti i fronti del trasporto a GNL, come spiega Michele Stangarone, GE Oil & Gas: “Ci misuriamo da tanti anni con il GNL e oggi stiamo studiando locomotive e motori per aerei che siano alimentati da questo vettore energetico”.

In tal senso sono molti i soggetti che attendono con ansia la prevista apertura del rigassificatore di Marsiglia, in modo da ridurre drasticamente le distanze (rispetto a Barcellona) per l’uso di GNL in diverse applicazioni. Cosa, a oggi, non replicabile in Italia, dato lo stato delle infrastrutture energetiche per il gas.

Secondo Pier Filippo Di Peio di LNG Medgasa: “Noi siamo tra quelli che dovrebbero contribuire a portare il gas in Italia attraverso il progetto del rigassificatore di Gioia Tauro; un’infrastruttura che è il simbolo sia dei problemi sia delle soluzioni nelle varie istanze del settore e del Paese. Certo, le società devono impegnarsi a trovare nuovi usi del gas per far fronte al crollo della domanda e quella dello shipping è una grande opportunità”; ad esempio con un bunkeraggio a Goia Tauro per piccole navi che riforniscano altri stoccaggi nel Mediterraneo: “Ad oggi il progetto non prevede questa eventualità, ma potrebbe comunque incorporare delle modifiche”. nonostante si parli di queste come “infrastrutture strategiche per l’Italia, particolarmente in momenti difficili come quelli di picco del freddo e quindi della domanda”,  purtroppo, “l’iter autorizzativo dura da otto anni e non è ancora finito”.


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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.