L’utilizzo e lo sviluppo di tecnologie satellitari saranno centrali per lo sviluppo di decisioni strategiche da parte di governi e industrie per il settore oil&gas. È quanto emerge dalla web conference “La ricerca spaziale ai fini del monitoraggio ambientale”, organizzata da Environmental Defense Fund (Edf) in collaborazione con Amici della Terra, nell’ambito del programma All4Climate – Italy 2021, con l’obiettivo di promuovere un dialogo sull’uso della tecnologia spaziale per contribuire a ridurre l’inquinamento responsabile dei cambiamenti climatici.
“I nuovi strumenti analitici permetteranno di attribuire le grandi perdite di metano alle loro fonti, e creare soluzioni su misura per regolatori e legislatori, ma anche fornire ai produttori l’opportunità di attuare misure di mitigazione,” ha sottolineato Ilaria Restifo, rappresentante per l’Italia di Edf che ha aperto i lavori. Un tema che Edf (Fondo per la difesa ambientale) segue con attenzione da tempo, pensiamo al lancio del MethaneSAT nel 2018.
Il ruolo del monitoraggio spaziale e gli strumenti in uso
Un esempio virtuoso è il lavoro svolto dai satelliti europei Copernicus, il più grande fornitore di dati di osservazione della Terra nel mondo. A Copernicus spetterà un ruolo importante negli anni rispetto le sfide di ambiente e clima come. “Tra le priorità di Copernicus c’è quella di accelerare la transizione digitale ed ecologica in linea con il Green Deal dell’UE.” ha spiegato Mauro Facchini, head of earth observation unit, dg Defence Industry and Space European Commission”.
Simonetta Cheli, head of Strategy programme & coordination office Esa, ha spiegato che “tutti i 16 satelliti Esa attualmente operativi e gli altri in fase di sviluppo contribuiscono all’implementazione di tutte le politiche per la salvaguardia del pianeta. Satelliti come Copernicus Sentinel-5P o Envisat forniscono informazioni rilevanti su una moltitudine di gas che hanno un forte impatto sulla salute dell’uomo e allo stesso tempo registrano altri fenomeni causa e conseguenza del cambiamento climatico.”
Decarbonizzare in modo certo dal metano
I primi ad adottare il monitoraggio satellitare saranno in grado di decarbonizzare in modo trasparente e verificabile, spiega Christian Lelong, director natural resources, Kayrros, che sottolinea come i dati di Copernicus possano essere lavorati con algoritmi per aumentare le risposte dei dati.
“Nei prossimi anni la Commissione europea e l’Agenzia spaziale europea daranno impulso allo sviluppo di un modello digitale del pianeta, il cosiddetto Earth digital twin. L’immensa mole di dati che avremo dallo spazio, i cosiddetti big data spaziali”, sottolinea Andrea Taramelli, coordinator of the national Copernicus user Forum “e la capacità di estrarne informazioni utili attraverso capacità di calcolo notevolmente accresciute, rendono possibile costruire modelli del pianeta che, sfruttando le capacità di monitoraggio continuo dallo spazio, daranno renderanno possibile la comprensione dei fenomeni e più efficaci le azioni di mitigazione in campo ambientale”.
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