Nove consumatori su dieci sono particolarmente attenti alla sostenibilità nel momento di fare acquisti e viaggiare o ancora in merito alle decisioni su carriera lavorativa e investimenti personali. Si tratta di circa il 22% in più rispetto ai consumatori intervistati prima della pandemia. Cinque su dieci (54%), poi, sono disposti a spendere di più per prodotti realizzati da aziende che promuovono una crescita sostenibile e responsabile, compatibile con il territorio.
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Sostenibilità centrale nelle scelte dei consumatori
A rivelarlo una recente indagine condotta lo scorso marzo dall’Ibm Institute for Business Value (Ibv) su oltre 14mila adulti provenienti da nove Paesi: Stati Uniti, India, Regno Unito, Canada, Germania, Messico, Spagna, Brasile e Cina. Una conferma rispetto a dati e caratteristiche già emerse a dicembre 2020 nel Food Sustainability Report 2020.
Tra gli altri numeri emerge la disponibilità di sei consumatori su dieci a cambiare le proprie abitudini di acquisto per contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente. Percentuale che cresce in India al 78% e in Cina al 70%, i più propensi a modificare le proprie tendenze. “Il sondaggio mostra come le persone sono sempre più preoccupate per la crisi climatica globale, osservando che le imprese in diversi settori stanno cercando di intraprendere azioni urgenti per soddisfare le aspettative di clienti e investitori e gestire le sfide di sostenibilità”, ha commentato in una nota stampa Murray Simpson, Ibm global lead for sustainability, climate & transition, Ibm global business services.
Disposti a guadagnare meno in nome della sostenibilità
Il 50% degli intervistati preferisce avere una retribuzione più bassa a patto di poter lavorare in imprese che seguono i principi di sostenibilità, ambientale sociale ed economica. In generale il 71% è attratto da aziende attente alla sostenibilità e più del 66% della forza lavoro – in particolare i dipendenti a tempo pieno o part-time, i disoccupati in cerca di lavoro, gli studenti o gli apprendisti a tempo pieno – prediligono candidarsi o accettare lavori presso organizzazioni responsabili dal punto di vista ambientale e sociale. “Notiamo che molte aziende hanno intrapreso passi coraggiosi volti a costruire supply chain trasparenti, migliorare la gestione dell’energia per ridurre le emissioni di carbonio con l’aiuto di tecnologie innovative come AI e blockchain”, aggiunge Simpson.
Fiducia nelle aziende
Al contempo, quasi la metà dei consumatori intervistati (48%) crede nelle dichiarazioni delle imprese riguardo le loro azioni sostenibili. Il 64% si aspetta un maggiore controllo pubblico nel prossimo anno. Ovviamente esistono delle differenze, marcate a livello geografico. Gli americani si dicono meno attenti ad applicare i principi di sostenibilità nella propria quotidianità. Rispetto alla media del 73% riscontrata in altri Paesi, solo il 51% degli intervistati si è detto preoccupato degli effetti provocati dai cambiamenti climatici.
Cambiare le abitudini a partire dai viaggi
Quasi un intervistato su tre crede che le proprie abitudini personali contribuiscano al cambiamento climatico a partire dalle modalità di spostamento: l’82% dei consumatori sceglierebbe un’opzione di trasporto più rispettosa dell’ambiente anche se più costosa. Solo il 64% degli intervistati americani è d’accordo con questa affermazione rispetto al 95% degli indiani e al 91% dei cinesi.
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