“Serve una coalizione strategica europea e una definizione condivisa sulla povertà energetica” riaprono con questo commento introduttivo di Peter Schmidt, president NAT Section, European Economic and Social Committee i lavori dell’Energy Poverty at the crossroads of the European Pillar of Social Rights and the European Green Deal di oggi 20 aprile a cura a cura della European Economicand Social Committe.
“L’Unione europea svolge un ruolo centrale non solo per il coordinamento delle diverse azioni (contro la povertà energetica e per l’efficientamento energetico n.d.r.)”, sollecita la ministra francese Emmanuelle Wargon con delega per le abitazioni al Ministero della transizione ecologica “o per trasferire buone pratiche. È necessario che siano definiti degli standard a livello europeo. Standard che riguardano sia l’efficientamento energetico degli edifici sia quello delle apparecchiature per riscaldare e raffrescare. Serve una linea comune su standard ecologici e su obblighi di efficientamento”.
Un’azione che la Ministra invoca non solo per contrastare il cambiamento climatico ma anche per un serio rilancio dopo la crisi del comparto industriale. “Più le regole sono comuni, più le nostre industrie si possono sviluppare per fornire ai cittadini europei dei prodotti che siano: economici, ecologici e accessibili. Abbiamo bisogno di una economia che migliori la nostra qualità della vita e del lavoro. L’efficienza energetica può svolgere un ruolo centrale per combattere la crisi climatica e povertà energetica”
Il dialogo con la cittadinanza in Francia guarda anche alla povertà energetica
Combattere la povertà energetica è “Un tema importante” spiega la ministra Emmanuelle Wargon, “che è al centro delle priorità europee della Francia, perché in linea con la solidarietà e sovranità europea. Un’azione che ci può rendere di nuovo capaci di essere dei leader tecnologici nella efficienza energetica. Inoltre una legge contro la povertà energetica è parte innegabile di una transizione ecologica che sia giusta e che non lascia nessuno indietro”.
Un lavoro che in Francia, ricorda la ministra Wargon “si sta portando avanti con la democrazia diretta, strumento che fa parte della nostra Convezione dei cittadini per il clima, e che vede coinvolti 150 cittadini estratti a sorte”.
Con loro il Governo lavora in stretta sinergia per la realizzazione della legge sul clima e resilienza. Tra i temi discussi con la cittadinanza c’è un importante focus sull’efficientamento energetico delle abitazioni, “soprattutto per quel che riguarda gli edifici più energivori e per le persone più in difficoltà. Si tratta di mettere al centro soprattutto le abitazioni più vecchie con maggiori problemi di efficientamento energetico” spiega la Ministra “e fissare delle performance minime standard per tutte le nuove costruzioni”.
Le tre misure della Wargon con cui la Francia affronta la povertà energetica
Nello specifico sono tre le misure su cui la Francia sta lavorando lo stato francese per combattere la povertà energetica: “Come ho detto stiamo prevedendo delle norme che stabiliscano delle performance energetiche obbligatorie sui nuovi edifici e delle azioni di efficientamento sui vecchi. Da qui stiamo stabilendo degli aiuti progressivi per effettuare azioni di efficientamento energetico che siano in a compensazione in base al reddito familiare (Le famiglie con meno reddito dovranno averne di più n.d.r.). Prevediamo inoltre la realizzazione di punti di informazione e di accoglienza, in cui tutti potranno godere di un’assistenza che li segua nella scelta delle azioni tecniche e finanziarie da compiere per efficientare la propria abitazione” spiega la ministra Wargon.
Tutte misure che saranno remunerate dal Pnrr francese, che ha un valore di 100miliardi di euro, di cui 30 miliardi sono relativi alla transizione ecologica. Di questi sono 7 i miliardi destinati all’efficientamento energetico degli edifici pubblici essenziali e privati.
“La scelta di fissare degli elementi minimi di qualità dell’efficientamento degli edifici ha reso di interesse la nostra proposta a livello europeo”, sottolinea la Ministra. “Il nostro piano prevede l’interdizione all’affitto degli appartamenti energivori a partire dal 2025 e fino al 2028 gli alloggi tropo poco efficienti. Inoltre abbiamo a disposizione delle persone in povertà energetica quello che chiamiamo l’assegno sociale per pagare le spese energetiche o di finanziare i lavori di efficientamento energetico. Si tratta di circa 5milioni di famiglie in Francia. Serve quindi avere una attenta monitoraggio sulle persone e sulle azioni prese e le misure intraprese”.
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