Anche l’India punta sull’economia a idrogeno. Guarda prevalentemente alla produzione di idrogeno rinnovabile, da solare e fotovoltaico, in combinazione con sistemi di stoccaggio. Per le applicazioni punta sui settori cosiddetti “carbon intensive” e sul trasporto pubblico e pesante, con i motori a fuel cell.
Come spiegato da Tarun Kapoor, segretario del ministero del Petrolio e del gas naturale, nel corso dell’evento “Hydrogen economy – New Delhi Dialogue 2021” (15 aprile 2021), promosso dai protagonisti nazionali dell’oil&gas, l’India non è nuova a questa soluzione: “Dagli anni ’70 guarda all’utilizzo dell’idrogeno”. Il vettore si inserisce in una diversificata strategia energetica, sposandosi bene con “gas naturale, solare fotovoltaico e produzione di ammoniaca”.
La sfida, ha aggiunto, è raggiungere la convenienza economica dell’idrogeno verde in particolare, portando la produzione a “4 euro al kg”. Soprattutto per abbandonare un triste primato, che vede l’India tra i principali consumatori mondiali di petrolio e “con un aumento del consumo di energia previsto al 2030 per la crescita attesa dell’economia indiana”.
L’idrogeno rappresenta quindi una concreta alternativa sostenibile. Dr SSV Ramakumar, direttore del dipartimento Ricerca e sviluppo dell’indiana Indian Oil, ha spiegato perché l’azienda ha deciso di puntare sull’idrogeno: “L’idrogeno può essere accumulato, come l’oil&gas, e il contenuto resta disponibile per lungo tempo, a differenza dello stoccaggio elettrico”.
Diversi i benefici elencati dal direttore, da quelli relativi alla mitigazione degli effetti climalteranti al contributo alla riduzione dell’importazione di fossili. Lo sviluppo è legato poi alla crescita delle soluzioni per il Carbon capture storage e alla riduzione del costo dell’energia rinnovabile. Le applicazioni più d’appeal nei settori trasporti, chimica e industria energetica.
Sul fronte della mobilità, l’azienda si è promotrice di un progetto che prevede l’utilizzo di 15 bus a fuel cell nel trasporto urbano.
In ambito tecnologico ci sono diversi fronti aperti. Indu Shekhar Chaturvedi , segretario del ministero delle energie rinnovabili, ha parlato di un “primo incubatore di energia pulita”. Il professore S. Dasappa, dell’Istituto indiano di Scienze a Bangalore, ha detto di stare lavorando a progetti legati alla produzione di idrogeno da biomasse, in cui vede grosse potenzialità per il futuro energetico del Paese.
Il decollo della decarbonizzazione dei consumi in India, e dell’idrogeno in particolare, avverrà grazie alla capacità di “guidare la domanda verso la crescente disponiblità di idrogeno”, ha evidenziato P. Harish, segretario aggiunto al ministero degli affari esteri. Senza tralasciare i rapporti internazionali, con l’Unione europea soprattutto, più volte citata dallo stesso Harish, che ha citato e preso ad esempio la Strategia europea sull’idrogeno.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.