I costi in bolletta non risparmiano neanche i negozi chiusi e le case che, volenti o nolenti, sono rimaste inutilizzate per via del Covid-19. Questo perché la riforma del sistema elettrico prevede che si paghino sempre gli oneri accessori e i costi della rete. Si tratta di un impegno economico gravoso. Motivo per cui all’estero, tra le misure di contenimento economico per la pandemia, è stata prevista la sospensione temporanea del servizio di erogazione di luce e gas, senza costi aggiuntivi. Una scelta resa possibile dall’uso dei cosiddetti contatori intelligenti, tecnologia in cui l’Italia ha vantato primati rispetto all’Europa per diffusione, già dai primi anni di introduzione nel mercato, ma di cui i cittadini stentano a raccogliere qualche frutto.
“La pandemia sta facendo da cartina tornasole di questa situazione” spiega a Canale Energia Luigi Gabriele, presidente e fondatore dell’associazione di consumatori Consumerismo. “In realtà siamo perfettamente in grado di poter sospendere la fruizione dei servizi delle nostre utenze con un semplice controllo a distanza dei distributori, ma è un vantaggio di cui i cittadini non si possono servire”.
Difatti per interrompere il servizio di fornitura energetica ci sono soltanto due possibilità. Il cittadino, come il commerciante, può solo richiedere l’interruzione del contratto con i relativi costi e oneri che ne derivano sia per la chiusura e soprattutto per la riattivazione dell’utenza. Mentre il distributore, in caso di morosità con un semplice comando digitale da remoto, può sospendere temporaneamente il servizio, e ugualmente ripristinarlo una volta saldate le pendenze. “Si tratta di un’ azione che non ha dei costi elevati per il distributore in quanto agisce a distanza senza dover muovere un tecnico,” spiega Luigi Gabriele. “Non capisco perché l’utenza debba essere a tutti i costi connessa alla rete, anche senza consumare e pagando gli oneri di connessione, di gestione e di distribuzione. Si potrebbe, con un congruo preavviso, che immagino di sette giorni, chiedere al distributore o all’operatore della rete di sospendere l’utenza per un tempo definito. Si tratta di una prassi in uso per altri servizi, ad esempio l’assicurazione dell’ auto. Un’attività che non scontenta nessuno in quanto per il distributore si tratta di un’azione semplice da attuare, mentre il consumatore ottiene un risparmio oggettivo su spese altrimenti inutili“.
Sospendere la bolletta per evitare i costi di un’utenza non usata
Cosa vuol dire tutto ciò? Che mentre il servizio non è in uso dall’utente, pensiamo alle seconde case o appunto alle attività commerciali in sospeso per via della pandemia, le bollette cariche di costi di sistema oneri accessori e quant’altro, continuano ad arrivare. Non sono poche le persone che ora, più che mai, si sono rese conto del costo del servizio della rete, nonostante non possano accedere, anche contro la volontà, al loro bene.
Insomma i contatori delle utenze gas ed elettriche sono intelligenti, ma non si applicano. Questo forse vorrebbe dire una solerte insegnante, in DaD, se vedesse i risultati di queste apparecchiature presenti nelle case e nei negozi del Paese.
Un costo di 14 miliardi per i cittadini
“Un’assurdità se pensiamo i 14 miliardi che abbiamo speso, noi cittadini, per vederci cambiare i contatori tradizionali in smart e un’esigenza che deve guardare oltre la pandemia“, rimarca Luigi Gabriele. “Il tema è: quali benefici questo contatore teleletto sta portando alla vita dei consumatori? La risposta è nessuno. Intanto se non tieni sotto controllo la bolletta, sovente può capitare che la lettura sia stimata, quindi devi anche continuare a fare l’attività di telelettura manuale. Inoltre, come spiegato, non posso sospendere momentaneamente le utenze e continuo a pagare oneri e costi di rete. Per questo il minimo che si possa pretendere è la sospensione temporanea della fornitura con costi contenuti, che immagino intorno ai 10 euro“.
“Con Consumerismo ci muoveremo con un’interpellanza parlamentare per capire dove sono finiti questi 14 milioni dell’elettrico. Inoltre cercherò di promuovere un disegno di legge affinché nel prossimo provvedimento economico si introduca questa possibilità della sospensione temporanea. Un’opzione che non deve guardare solo alla pandemia, ma che sia un provvedimento stabile”.
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