L’innovazione sostenibile dei servizi finanziari parte dalle persone

La sessione dedicata a “Innovability. Tecnologia e innovazione a supporto della sostenibilità” del Forum Abi Lab

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Romano Stasi, segretario generale Abi Lab

Cyber security, digitalizzazione, innovazione sostenibile dei servizi finanziari. Tutte sfide che il comparto bancario ha superato nonostante la sfida posta dal Covid-19, riuscendo ad andare oltre l’adeguamento alle restrizioni del lock-down, ma anche innovando; come sottolinea Romano Stasi, segretario generale Abi LaB nel corso della prima giornata di lavori del Forum Abi lab 2021 (22-26 marzo), on line ieri.

Un’innovazione che non può prescindere da ben altra sfida: quella del cambiamento climatico. La finanza che è alla base di tutte le industrie, deve essere per anche la prima a fare innovazione sostenibile, è quanto emerge dalla sessione dedicata a “Innovability. Tecnologia e innovazione a supporto della sostenibilità” moderato da Francesca Rosati coordinator of center of excellence on sustainable banking transition di Abi lab.

Per realizzare una concreta cultura di sostenibilità aziendale già il 38% delle banche è al lavoro, rimarca la Rosati. Un quadro in cui il sistema delle competenze e della formazione rappresentano un fattore chiave.

Pensare in ottica sostenibile già dallo sviluppo dei prodotti finanziari

Oltre alla cultura della sostenibilità servono prodotti che nascano già in ottica green, dall’ammortamento dell’impatto ambientale a data center che ragionino in modo di inquinare il meno possibile. Vediamo il caso di Amazon presente ai lavori che impiega solo energia proveniente da fonti rinnovabili.

Una sostenibilità che come spiega Massimo Chiriatti University program leader Ibm research “deve bilanciare valore degli azionisti evitando esternalità negative”.

Fare innovazione sostenibile guardando alle start up

Serve quindi “un modello di business concretamente ispirato alla sostenibilità” rimarca Sandro Bacan Innovation lead, Italia, centro Europa e Grecia di Accenture, per ottenerlo è “Fondamentale un nuovo sistema di governance” che “includa dei Kpi per misurare impegno reale dell’azienda” e che non può prescindere dal “sistema del capitale umano”. Non è un caso secondo Bacan che “Sono diversi i settori in cui innovazione sostenibile e start-up coincidono”, citando ad esmepio la mobilità elettrica.

Fare innovazione è un processo innaturale” spiega Oscar de Montigny innovability officer di Banca Mediolanum, sottolineando la difficoltà del processo e la necessità di integrarlo con la sostenibilità sin dalla sua concezione, così da renderlo efficace e non “un progetto su carta per convegni che non cambia davvero le cose”.  

Di certo la strada da fare è ancora lunga. Le compensazioni di inquinamento sono un primo passo dell’effettivo inquinare meno, come diversi sono gli aspetti ambientali da considerare nell’uso delle nuove tecnologie, pensiamo al calore generato dai data center, ma di certo al sistema è evidente che si debba affrontare a 360° il problema.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.