Roma Capitale parteciperà al bando di gara indetto dal ministero dell’Ambiente, oggi ministero della Transizione ecologica, per la piantumazione di foreste urbane delle città etropolitane. Tre i progetti candidati nelle zone di Serpentara (Municipio III), Pietralata (Municipio IV) e Torre Spaccata (Municipio VI).
Le foreste urbane di Serpentara, Pietralata e Torre Spaccata
Oggi, 9 marzo, la giunta capitolina ha approvato la progettazione definitiva delle tre foreste urbane, che contempla la piantumazione e la successiva manutenzione di oltre 5.300 alberi per un totale di 1,4 milioni di euro di investimenti. Nel dettaglio, a Serpentara è prevista la realizzazione di una foresta urbana di 1.310 alberi e la fruibilità di aree verdi attualmente poco accessibili. A Pietralata sarà piantumato un bosco di 1.369 alberi. A Torre Spaccata, infine, per proteggere le abitazioni dall’inquinamento ambientale e acustico, provocato dalla prossimità del grande raccordo anulare, sarà creato un filtro verde di 2.700 piante.
“Un approccio culturale nella direzione degli indirizzi indicati dal Green deal e dal Next generation EU che vede le città in prima linea sulla lotta ai cambiamenti climatici e a cui Roma sta già lavorando anche attraverso il programma Anello verde che punta a riconnettere aree verdi attraverso l’ascolto della cittadinanza e una riprogettazione degli spazi con l’obiettivo di disegnare una nuova mappa della città attraverso il suo uso pubblico”, dichiara l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.
Migliore qualità della vita e contrasto ai cambiamenti climatici
Tra gli obiettivi che l’amministrazione vuole raggiungere con la costruzione di questi nuovi polmoni verdi urbani ci sono: il miglioramento della qualità dell’aria, la tutela della biodiversità, l’incremento del benessere dei cittadini e della vivibilità dei luoghi. Per questo, sono state scelte specie botaniche come aceri, carpini, frassini, lauri, ligustri, pini, olmi e querce, che risultano essere le più efficienti in termini di assorbimento e stoccaggio dell’anidride carbonica, rimozione degli inquinanti e adattamento ai cambiamenti climatici.
Progettazione di squadra
La progettazione, spinta dagli assessorati alle Politiche del verde e all’Urbanistica, è stata coordinata da un’articolata squadra di lavoro: alla vicedirezione generale-Servizi al territorio di Roma Capitale si sono uniti i consulenti dell’università della Tuscia-dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali, i professionisti di risorse per Roma spa e i tecnici del dipartimenti Tutela ambientale e del dipartimento Programmazione e attuazione urbanistica. L’Ispra, infine, si è occupata di calcolare i benefici ambientali in termini di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica nell’arco di 10-30 anni.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.