I parchi di Maiella e Aspromonte hanno ricevuto l’ok all’iscrizione nella rete globale dei geoparchi dell’Unesco. Il quinto consiglio dei geoparchi Unesco, l’organo tecnico di valutazione composto da esperti geologi provenienti da tutto il mondo, ha espresso parere favorevole. Il giudizio è seguito a un negoziato condotto dal ministero dell’Ambiente.
La rete globale dei geoparchi Unesco
“Il via libera del Consiglio ai geoparchi riconosce la qualità del lavoro svolto dai due parchi in risposta alle raccomandazioni adottate nel 2018 e nel 2019 sui dossier trasmessi”, spiega in una nota il professor Pier Luigi Petrillo, a capo dei negoziatori ministeriali. “Ora la parola passa all’executive board dell’Unesco che, nella prossima primavera, sarà chiamato a confermare le valutazioni tecniche a favore dei due nuovi siti italiani e di quelli proposti da altri paesi (Germania, Indonesia, Finlandia, Polonia, Danimarca e Grecia)”.
Questo è il primo passo per il riconoscimento finale, che sarà stabilito dal consiglio esecutivo dell’Unesco. Un via libera con cui “l’Italia torna a essere protagonista anche in questo settore dell’Unesco, potenziando la rete delle Zone economiche ambientali e offrendo agli altri Paesi membri dell’agenzia delle Nazioni Unite un modello di crescita che sappia coniugare la salvaguardia dell’ecosistema e lo sviluppo dei territori”, commenta in una nota stampa il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Basti pensare che l’ultima legge di bilancio stanzia a favore dei parchi e per lo sviluppo delle Zone economiche ambientali oltre 150 milioni di euro in azioni e progetti concreti”.
La promozione del parco
La rete di geoparchi oggi conta 161 parchi in 44 paesi. Tutti hanno dimostrato di avere introdotto efficaci meccanismi di tutela e gestione dei valori ecosistemici e di aver promosso lo sviluppo sostenibile, mediante anche partenariati promossi tra i soggetti culturali, sociali ed economici della comunità del parco.
Quelli italiani sono nove: Madonie (2004), Rocca di Cerere (2004), Beigua (2005), Adamello-Brenta (2008), Cilento Vallo di Diano e Alburni (2010), Colline metallifere toscane (2010), Alpi Apuane (2011), Sesia-Val Grande (2013) e Pollino (2015).
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