Vista la difficile condizione economica nella quale ci troviamo, è comprensibile che risparmiare sulla spesa per il gas riscaldamento sia un’esigenza primaria per molti consumatori italiani. Il miglior modo per farlo resta sicuramente il confronto accurato delle opzioni di contratto proposte dalle varie compagnie fornitrici, un’operazione questa che può essere semplificata dall’uso di un portale di confronto online. Si tratta di siti che si occupano di comparare le migliori tariffe di un determinato settore presenti sul mercato e di fornire una panoramica affidabile ai suoi utenti, i quali potranno così compiere una scelta davvero consapevole.
Per poter scegliere un fornitore di gas o sostituirne uno di cui non siamo soddisfatti, è necessario anche saper leggere correttamente la bolletta. Per poter verificare se la nostra compagnia erogatrice sia veramente affidabile, occorre sapersi districare agevolmente tra le varie voci presenti nella bolletta del gas, in modo da poter individuare tempestivamente eventuali addebiti errati e presentare il relativo reclamo. Anche per valutare la convenienza di un’offerta è utile sapere bene a quanto ammontano i nostri consumi: per conoscere la risposta è sufficiente ancora una volta leggere attentamente la bolletta. Questo dovrebbe già essere più semplice da quando, nel 2007, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato una nuova direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione dei consumi energetici, ma da un paio di anni, sono state introdotte ulteriori novità positive.
Questa operazione, comunque, è notevolmente meno difficoltosa dal 1 gennaio 2011, quando è stata introdotta la bolletta semplificata. La bolletta semplificata, infatti, impone a tutti i fornitori di gas ed energia di adottare uno schema di lettura unico, a descrivere i costi e le clausole del contratto in modo trasparente ad indicare chiaramente il tipo di energia utilizzata. La bolletta semplificata è composta da un quadro sintetico, dove sono indicate le informazioni fondamentali, e un quadro di dettaglio, nel quale si possono trovare le varie voci di costo che compongono il prezzo finale. Nel quadro sintetico, quindi, si troveranno le informazioni sulle caratteristiche del servizio, sui consumi effettuati, sulla scadenza entro la quale si deve pagare la bolletta e sull’importo da saldare, nonché i numeri utili ai quali rivolgersi per segnalare eventuali problemi e disservizi ed inoltrare i reclami.
Nel quadro dettagliato si troveranno, oltre alle diverse voci di costo, anche le informazioni utili in caso di problemi nel pagamento della bolletta. Andiamo ora ad esaminare nel dettaglio le diverse voci di costo. La prima che si incontra è quella relativa al tipo di fornitura di cui si usufruisce, sulla base del tipo di utilizzo che ne fa: solitamente nelle bollette domestiche la tipologia del servizio sarà T1, cioè quella che indica l’uso per la cucina e il riscaldamento. A seguire, si troverà il Coefficiente M: questo parametro è indicativo della zona climatica e l’altitudine in cui si vive. Il PCS, ossia il Potere Calorifico Superiore, indica che capacità ha il gas di produrre energia termica ed è un parametro che cambia di anno in anno. L’unità di misura dell’energia prodotta dal gas è il Gigajoule. Generalmente, poi, le tariffe vengono espresse in euro per Gigajoule oppure per euro a metro cubo. È poi opportuno distinguere tra la lettura presunta e quella del letturista. La lettura presunta è riferita a quanto al consumo che il fornitore stima sulla base delle precedenti letture. La lettura del letturista, invece, è quella effettivamente rilevata da un operatore della compagnia erogatrice del servizio.
Le due letture vengono fatte coincidere, una volta l’anno oppure ogni sei mesi, in base a quanto stabilito da contratto, con un conguaglio, ossia una fatturazione a saldo. Gran parte dell’importo della bolletta del gas, circa il 40%, è il risultato dei costi di commercializzazione all’ingrosso del gas. Questo costo si divide in due voci di spesa: c’è un costo variabile, che dipende dall’acquisto del gas in quanto materia prima, il cui costo dipende dalle quotazioni internazionali e del petrolio. Il costo variabile, poi, copre gli altri costi della commercializzazione all’ingrosso. I costi variabili incidono del 35% circa sulla bolletta, mentre i costi variabili solo del 5%. Bisogna poi considerare anche le tasse, che rappresentano circa il 39% dell’importo totale della bolletta. In particolare, le accise hanno un peso molto diverso tra le regioni del Centro Nord e del Centro Sud e sono divise in quattro classi di consumo; le addizionali regionali, l’Iva, pari al 10% per i primi 480 m3 consumati e poi pari al 21%. Anche il servizio di distribuzione incide sulla bolletta del gas, circa del 14,5% sull’importo totale: questo servizio comprende sia i servizi di misura, come quelli di installazione e manutenzione dei contatori, sia quelli di distribuzione vera e propria del gas ai clienti. Anche in questo caso, ci sono di costi fissi, sulla base dell’area geografica, e costi variabili, che dipendono dai propri consumi. Inoltre sono inclusi nella bolletta anche i costi di trasporto del gas alle abitazioni degli utenti finali, attraverso i gasdotti. Infine, 1,5% dell’importo della bolletta è determinato dai costi di stoccaggio, ossia di immagazzinamento del gas nei depositi sotterranei.
A cura di Jessica Marzella
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