L’UE ha aggiunto un ulteriore tassello alla sua azione contro le sostanze chimiche pericolose usate nel settore dell’abbigliamento. Da domenica 1° novembre è in vigore una restrizione che limita l’esposizione dei consumatori a 33 sostanze chimiche cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (Cmr). Si tratta un’iniziativa che arriva a breve distanza dall’adozione della nuova strategia sulle sostanza chimiche, avvenuta a metà ottobre.
Sostanze chimiche pericolose, validità della restrizione
“La restrizione – spiega una nota – aumenterà la sicurezza dei capi di abbigliamento, degli articoli tessili e delle calzature usati quotidianamente dagli europei, indipendentemente dal paese in cui sono acquistati e dal fatto che siano fabbricati nell’UE o importati”.
Cosa stabilisce la restrizione
La restrizione specifica i limiti massimi di concentrazione delle singole sostanze o gruppi di sostanze potenzialmente presenti in questi prodotti, compresi, tra gli altri, gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), il cadmio, il cromo, il piombo e i suoi composti e ftalati. Il provvedimento contribuisce inoltre a ridurre le emissioni di queste sostanze pericolose nell’ambiente, che possono verificarsi ad esempio durante il lavaggio. E a migliorare la qualità dei materiali tessili riciclati.
Il regolamento Reach
La restrizione si basa sul regolamento Reach dell’UE, che garantisce la maggiore protezione della salute umana e dell’ambiente al mondo.
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