L’Enea ha pubblicato lo studio “I comportamenti energetici in ambito domestico – Dimensioni culturali, sociali ed individuali”. Un lavoro frutto della collaborazione tra università statale di Milano (cattedra di Psicologia sociale) e Italia in classe A, la campagna nazionale sull’efficienza energetica promossa dal Mise e realizzata da Enea.
Dall’Enea una ricerca interdisciplinare sui comportamenti energetici
Si tratta di una ricerca interdisciplinare, condotta da Paolo Inghilleri (coordinatore), Marco Boffi, Linda Grazia Pola e Nicola Rainisio. I temi affrontati sono relativi ai “problemi ambientali alla luce della psicologia e delle scienze sociali applicate”. Viene inoltre approfondito il rapporto tra culture e comportamenti energetici con un focus sul contesto italiano e sull’uso domestico dell’energia.
Una situazione contraddittoria
Dallo scenario delineato dallo studio emerge una situazione contraddittoria. Da un lato da gli studiosi hanno infatti riscontrato “atteggiamenti vicini a quelli dei paesi più avanzati nell’ambito della sostenibilità. Come elevata percezione dei rischi del cambiamento climatico, fiducia nell’azione collettiva, ampia diffusione di alcune pratiche di sostenibilità. Dall’altro però sono stati registrati anche indicatori di segno opposto. Tra questi individualismo/mascolinità, scarsa percezione di responsabilità individuale. E ancora rifiuto verso le politiche disincentivanti, diffusione poco sviluppata di alcuni comportamenti pro-ambiente.
Differenziazione su scala territoriale
Inoltre nel contesto italiano le differenze su scala territoriale, spiega il report, “sono così significative da consigliare l’adozione di modalità d’intervento differenziate”. Il tutto “targettizzando messaggi, pratiche e proposte politiche. E puntando sui vantaggi ai quali gli italiani sono più sensibili: il risparmio economico e la riduzione dei rischi per la salute”.
“Approfondire dimensioni culturali e psico-sociali della sostenibilità ambientale è una necessità urgente”
“L’approfondimento delle dimensioni culturali e psico-sociali della sostenibilità ambientale è una necessità urgente nelle società contemporanee”, spiega in nota Ilaria Bertini, direttore del dipartimento unità Efficienza energetica dell’Enea. “Nel corso dei prossimi decenni, attraverso la sostituzione dei sistemi energetici esistenti con modelli di produzione alternativa, assisteremo a una delle più importanti trasformazioni tecnologiche mai avvenute. E questo cambiamento richiederà un forte impegno da parte del mondo delle istituzioni e della ricerca” aggiunge.
“Ripensare le strategie di comunicazione”
“La sfida che gli autori del report lanciano ai decisori politici è quella di ripensare un approccio e dare vita a nuove strategie di comunicazione e informazione. In grado di rispondere ai cambiamenti che la transizione energetica sta mettendo in atto a livello globale, individuale e collettivo. Come Enea vogliamo contribuire a realizzare gli strumenti più idonei a raccogliere questa sfida”, conclude Bertini.
Le proposte del report
Il report di Enea consiglia di promuovere i comportamenti domestici virtuosi incentivando, ad esempio, le buone pratiche riguardanti gli elettrodomestici più diffusi (lavatrici e frigoriferi). Ma anche quelle legate alla gestione dei riscaldamenti. Quest’ultimo settore in particolare rappresenta “la principale voce di spesa energetica per i cittadini”. Le ore di accensione invernali risultano, soprattutto nel settentrione, sovradimensionate rispetto all’attuale situazione climatico-meteorologica. Inoltre, il dato urbano “lascia presupporre che la dimensione psicologica abbia un impatto particolarmente significativo in quest’ambito”.
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