Il progetto operativo per la Bonifica e messa in sicurezza Permanente dello stabilimento Caffaro Brescia ha ottenuto il via libera dal ministero dell’Ambiente.
Progetto operativo sin di Brescia, cosa prevede
Il progetto prevede, come si legge in una nota del ministero, ”oltre ai necessari approfondimenti per l’esatta determinazione della contaminazione presente nell’area dello stabilimento Caffaro ed il decomissioning degli impianti dismessi, gli interventi per la bonifica dei suoli e la messa in sicurezza della falda, la realizzazione di campi prova di soil washing e ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente del sito”.
Costa: “Adesso avanti tutta con la bonifica”
“Oggi è un grande giorno per tutti i bambini, le donne e gli uomini di Brescia e dell’intero territorio che per troppo anni, forse decenni, hanno atteso questo importante risultato – ha sottolineato venerdì in una nota il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Uno dei miei primi viaggi da ministro fu proprio a Brescia, durante il quale promisi che finalmente avremmo iniziato la bonifica, adesso ci siamo. È ora che la “Leonessa d’Italia” ritorni a ruggire, adesso avanti tutta con la bonifica”.
Morassut: “Al via risanamento di una delle aree più ferite del nostro Paese”
“Si avvia, finalmente con questo primo atto, il processo di risanamento di una delle aree più ferite del nostro Paese”, ha sottolineato in nota il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut. “Un risultato importante per la città ed il territorio di Brescia, che è una delle zone più difficili e dove la sfida del risanamento ambientale ha un valore nazionale, per il grande processo di riconversione industriale e per il triste fenomeno del trattamento illegale dei rifiuti, che spesso in Lombardia e Veneto termina i suoi percorsi con incendi illegali.
Collaborazione tra istituzioni e cittadini
“La bonifica di Caffaro è una delle cose che misura la credibilità di uno Stato. E questa sfida noi la vogliamo vincere. Senza colori politici. Con le istituzioni che collaborano con i cittadini. Ce la faremo. Un grazie ai funzionari del ministero e ai colleghi degli enti locali che non mollano e con cui continueremo a lavorare”, ha concluso Morassut.
Il tavolo tecnico territoriale
Un Tavolo tecnico territoriale, coordinato da regione Lombardia e composto da regione, commissario straordinario, comune di Brescia, provincia di Brescia, Ats Brescia ed Arpa Lombardia, quale supporto tecnico della regione, seguirà a livello locale l’esecuzione delle attività previste dal progetto di bonifica. L’obiettivo è monitorarne e valutarne l’andamento e affrontare in maniera coordinata eventuali criticità che dovessero sorgere in sede esecutiva.
Incontro a Londra per la Cop 26
Ma quelle sulla bonifica del sin di Brescia non sono le uniche novità comunicate dal ministero. Si è tenuta la scorsa settimana la prima prima missione all’estero del ministro Costa dopo il lockdown. Costa ha incontrato Alok Sharma, presidente di Cop26 e ministro per le Attività produttive del Regno Unito. E Lord Zac Goldsmith, sottosegretario presso i ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo internazionale e degli Affari esteri. Nonché l’ambasciatore italiano presso il Regno Unito Raffaele Trombetta.
Italia paese co-organizzatore della Cop 26
L’Italia è il paese co-organizzatore insieme al Regno Unito della Cop26. Il nostro Paese ospiterà inoltre i due momenti preparatori molto importanti nel settembre del prossimo anno a Milano. La PreCop, dove si negozieranno gli accordi che saranno poi ratificati a Glasgow, e la Yout4Climate, la prima conferenza mondiale dei giovani sul clima.
“Attenzione sul clima non deve calare”
“L’emergenza Covid – ha spiegato ancora il ministro Costa – ci ha costretto a rinviare di un anno la Cop26, e di conseguenza la PreCop e la Youth4Climate dedicata ai giovani, ma non per questo l’attenzione deve calare, anzi, dobbiamo sederci ai diversi tavoli di negoziazione con idee ancora più chiare e ambiziose. Prima di arrivare alla Conferenza sul clima ci aspettano però due importantissimi incontri internazionali. Il G7, che sarà organizzato dal Regno Unito, e il G20, la cui presidenza nel 2021 toccherà all’Italia. Devo dire che ho trovato piena assonanza nei nostri partner inglesi nel darci obiettivi precisi per quanto riguarda le politiche climatiche già nel corso di questi due eventi, ai quali siedono le maggiori potenze industrializzate e, di conseguenza, quei paesi che hanno maggiori responsabilità nelle emissioni di gas climalteranti. Soprattutto ora che dobbiamo riprenderci da una pandemia globale. Con Alok Sharma ci siamo trovati d’accordo, infatti, nel ritenere che la ripresa sarà verde o non sarà. E tutti dobbiamo fare la nostra parte perché lo sia”.
Visione olistica su biodiversità e politiche climatiche
“Altro punto importante su cui ci siamo trovati in sintonia è quello di avere un quadro d’insieme, una visione olistica, che tenga unita la tutela della biodiversità con le politiche climatiche. I due temi sono strettamente legati e un primo banco di prova sarà anche la prossima Conferenza delle parti sulla biodiversità che si terrà a Kunming in Cina nei prossimi mesi”, ha aggiunto il ministro.
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