Per produrre una t-shirt rigenerata Rifò servono 120 grammi di cotone ottenuto da scarti industriali, circa 4 bottigliette di plastica recuperata e 30 litri di acqua. Nessun prodotto chimico o pesticida. Il ciclo che va dalla coltivazione del cotone al lavaggio e finissaggio del tessuto, assicura Rifò, fa risparmiare 2.700 litri d’acqua, 200 grammi di prodotti chimici e 150 gr di pesticidi impiegati per una maglietta in cotone vergine.
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Il tessuto jersey della terza generazione di t-shirt viene prodotto nello storico distretto tessile di Prato. Il confezionamento si conclude nel raggio di 30 km dalla sede, per una logistica a ridotte emissioni di CO2.
Dal 2017, anno di nascita della start up, Rifò ha “pensato alla creazione di una t-shirt sostenibile (…) che viene troppo spesso percepito come un capo usa e getta, buono per una sola stagione”, spiega in una nota stampa il fondatore Niccolò Cipriani. L’impresa punta tutto sulla t-shirt rigenerata da scarti industriali per far capire al consumatore che non bisogna produrre nuovi rifiuti: “Ogni anno cerchiamo di migliorare la nostra t-shirt, in modo da renderla un capo durevole che possa andare in contro alle necessità delle persone”, conclude Cipriani.
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