L’inquinamento atmosferico rappresenta la causa più diffusa di malattia non trasmissibile e causa ogni anno almeno otto milioni di morti premature a livello globale. Più di malaria e Aids sommate.
Una ricerca interdisciplinare sulla pulizia dell’aria
L’università di Birmingham, ateneo tra i primi cento al mondo con una forte attrattività per i ricercatori, ha promosso, tramite l’Institute for global innovation (Igi), una ricerca interdisciplinare sulla pulizia dell’aria.
Nel Regno Unito, infatti, ogni anno muoiono circa 34.000 persone a causa dell’inquinamento; l’aspettativa di vita si riduce di circa sei mesi e costa alla comunità circa 20 miliardi di sterline l’anno. Collaborando strettamente con l’Institute of advanced studies (Ias), la ricerca ha riunito i migliori scienziati nel campo dell’atmosfera, della clinica, i geografi economici, specialisti nel trasporto ed esperti del sociale per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico in modo olistico. Questa squadra studierà la qualità dell’aria esterna e nei luoghi chiusi, sia nel Regno Unito che negli stati a basso-medio reddito.
Il professor Hisham Mehanna, direttore del Igi-Ias, ha commentato così l’attività in corso: “La ricerca interdisciplinare che abbiamo iniziato all’Igi-Ias, sta producendo molto fermento e stiamo già cogliendo i frutti del nostro lavoro, soprattutto riguardo le disuguaglianze di genere, acqua, centri urbani e crimine transnazionale. Sono questi successi, e l’impatto che hanno sulle persone più vulnerabili in tutto il mondo, che ispirano tutti noi a fare di più. Con questa speranza, stiamo posizionando i nostri obiettivi ancora oltre. È bellissimo introdurre un nuovo tema in crescita come Aria pulita nella nostra bacheca”.
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