BolletteokL’Arera ha pubblicato il 13 dicembre il Monitoraggio del mercato Retail 2018, da cui emerge come, nel settore elettrico e del gas, continui l’uscita dai regimi di tutela, con quasi la metà dei clienti totali passati al mercato libero. Numeri che si affiancano a quelli delle prime anticipazioni sui dati del 2019, già presentati da Arera in precedenti documenti,  che contribuiscono a dare una fotografia sul tema della fine della maggior tutela, i cui ultimi sviluppi si legano alla manovra di bilancio che ha visto saltare il rinvio al 2022 e la conferma come data di luglio 2020. Dalle anticipazioni sui dati del 2019, non contenuti nel monitoraggio 2018, emerge, in particolare, come nel settore elettrico il 46,5% dei clienti domestici abbia lasciato la maggior tutela (circa 13,7 milioni), valore che sale al 59,1% per le piccole imprese (circa 4,1 milioni). Nel gas, invece, già a dicembre 2018 sul  mercato libero si trovava il 50% dei domestici.

I dati sul settore elettricità

Tornando ai numeri del Monitoraggio 2018, dal documento emerge, come si legge in nota, “che le dinamiche concorrenziali nel settore elettrico siano disomogenee tra le tipologie di clienti. Nel 2018 la crescita del numero dei venditori nel mercato libero non si arresta, raggiungendo il numero di 426, +35 unità rispetto al 2017”.

Per i clienti domestici, invece, spiega l’Arera, la quota di mercato libero del primo operatore scende al di sotto della metà, 49,3%, in termini di energia fornita, il 50,4% in termini di punti serviti. Complessivamente, invece, i primi tre servono il 67,0% del mercato in termini di energia e il 68,3% in termini di clienti.

Nel corso del 2018, spiega l’autorità in una nota, il 60,4% dei clienti domestici è passato al libero mercato, scegliendo il venditore collegato all’impresa di distribuzione. In totale nel 2018 il 14,1% dei domestici ha cambiato fornitore e il 5,8% ha rinegoziato il contratto col proprio venditore (massimi storici). “Gli elementi critici per la concorrenzialità del mercato della vendita ai clienti domestici (come i fenomeni di concentrazione, il vantaggio competitivo degli esercenti la maggior tutela, la presenza di barriere alla crescita e la minore dinamicità dei clienti) continuano a rimanere significativi, seppure con lievi segnali di miglioramento”.

I numeri del settore gas

Anche nel settore del gas naturale il numero degli operatori attivi nel mercato libero registra una crescita: nel 2018 il dato è pari a 396, +9 nuovi gruppi in un anno. “Anche nel gas sono aumentati rispetto al 2017 i passaggi dei clienti domestici (cambio di fornitore e rinegoziazione), raggiungendo il valore massimo dal 2012, il 16,6%”.

I dati sulla morosità

Per quanto riguarda invece le richieste di sospensione del servizio per morosità l’andamento riscontrato è stato “disomogeneo tra le varie tipologie di cliente e tra mercato libero e servizi di tutela, oltre che variabile nella distribuzione nelle varie regioni d’Italia“. Nel settore elettrico, solo per fare un esempio, le richieste di sospensione effettive rispetto al numero di punti serviti, per la maggior tutela variano dal 2,7% del Nord, al 4,3% del Centro, al 6,2% del Sud. Per il mercato libero le percentuali sono rispettivamente del 4,2% al Nord, 6,3% al Centro e del 10% al Sud. Se si analizzano i soli clienti domestici, la media nazionale delle richieste di sospensione per la maggior tutela è del 3,5%, con forti variazioni che vanno, ad esempio, dal 6,5% della Campania, al 4,3% del Lazio, al 2% del Veneto e all’1,2% della Valle d’Aosta. Per i clienti domestici del mercato libero la media nazionale è del 5,8%, con variazioni che, ad esempio, vanno dal 11,2% della Campania, al 10,5% della Sicilia, al 5,9% della Toscana, al 4,3% del Piemonte, al 2,1% della Valle d’Aosta. 

“Anche nel settore del gas naturale le richieste di sospensione per morosità sono più frequenti per i clienti non domestici che per i clienti domestici. Le richieste di sospensione comunque risultano in media più basse che nel settore elettrico”, conclude l’Arera.


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