Rendere i propri imballaggi riciclabili e riutilizzabili integralmente. Questo l’obiettivo di Nestlè al 2025. Ad aiutarli, oltre a partner internazionali come PureCycle Technologies, azienda con base a Chicago specializzata nella rimozione di colori, odori e contaminanti dai rifiuti di plastica per trasformarli in una resina vergine e con Danimer Scientific, azienda della Georgia che sta sviluppando una bottiglia riciclabile e biodegradabile in mare, anche l’università Federico II di Napoli.
Una collaborazione che non è nuova per l’ateneo. Già dieci anni fa ha avuto parte a un progetto sulla ricerca di nuovi materiali polimerici per l’imballaggio rigido e flessibile di alimenti con il dipartimento di Scienze Chimiche.
“La collaborazione con Nestlé ci permette di approfondire lo studio di soluzioni e nuovi materiali innovativi, per un utilizzo sempre più attento e consapevole delle risorse e puntando alla totale riciclabilità dei materiali” ha commentato la Prof.ssa Finizia Auriemma, responsabile del progetto.
“Ad oggi, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei propri packaging. Un percorso che portiamo avanti da diversi anni, arrivato ormai all’ultimo miglio. Per arrivare al 100% entro il 2025 ci avvaliamo delle migliori partnership internazionali”, conclude Manuela Kron, Corporate affairs director di Nestlé.
Gli obiettivi della collaborazione
Tre sono gli obiettivi principali: identificare strategie innovative di nuovi materiali polimerici; messa a punto di materiali nuovi ed eco-friendly per il confezionamento e la conservazione degli alimenti; messa a punto dei processi produttivi esistenti, valorizzando gli attuali impianti di confezionamento.
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