Assistal ed Enea hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per lo sviluppo di un modello di dati per promuovere l’efficienza energetica degli edifici scolastici attraverso il censimento delle informazioni strategiche, secondo il modello gestionale del Public energy living lab.
La collaborazione fa parte del programma d’innovazione e valorizzazione della rete elettrica e servizi della Ricerca di Sistema Elettrico, che punta a individuare un data model per gli edifici pubblici-scuole da utilizzare presso le amministrazione. Inoltre, rientra nel progetto “Energia e Sostenibilità per la PA”, realizzato nell’ambito del PON-GOV 2014-2020 e coordinato dall’ENEA per le attività del Tavolo convergenza dati strategici alla gestione urbana e territoriale in chiave smart, Sezione edifici pubblici–scuole.
Canale Energia ha approfondito l’iniziativa in un’intervista al presidente di Assistal, Angelo Carlini.
Come riuscirete a sviluppare un modello per censire gli edifici scolastici e migliorare l’efficienza degli immobili?
Questo lavoro è stato particolarmente strategico all’avvio dei piani di riqualificazione urbana in chiave smart city. L’intesa conclusa non è il primo caso di cooperazione tra le due organizzazioni, che hanno già collaborato all’attività propedeutica di progettazione della piattaforma Pell, applicata all’infrastruttura della pubblica illuminazione.
A oggi, ci stiamo adoperando per la definizione di una nuova scheda di censimento degli edifici pubblici, sulla base di quella sviluppata per la pubblica illuminazione. Questa nuova scheda sarà utilizzata per la raccolta e il monitoraggio dei dati necessari per caratterizzare il parco immobiliare pubblico.
Quali benefici ha prodotto questo lavoro propedeutico che ha riguardato l’illuminazione pubblica?
Il Pell, quale strumento di gestione e controllo delle infrastrutture dell’illuminazione pubblica, permette una verifica costante delle prestazioni ante e post intervento di riqualificazione energetica e ha aperto la strada a un sistema di diagnostica evoluto. Questo consentirà, in presenza di dati standard, di pervenire a una conoscenza puntuale a livello qualitativo e di prestazione degli impianti. Questo avrà un effetto dirompente con il passato, perché i numeri di applicazione sono notevoli: 10-11 milioni di punti luce in 7.978 comuni d’Italia.
L’obiettivo è lanciare una piattaforma Pell Building per l’edilizia pubblica?
L’obiettivo è di fornire al decisore politico un set di dati omogenei perché il Pell rappresenta un modello di gestione efficiente ed efficace della pubblica illuminazione. D’altronde, la sua funzione è proprio questa. Non a caso è stato adottato da Consip come strumento di monitoraggio della qualità del servizio di illuminazione pubblica ed è stato inserito nella convenzione “Servizio Luce 4”.
Per quanto riguarda la pubblica illuminazione si tratta di una fase ancora sperimentale, la cui concretezza sarà fruibile appunto dopo la realizzazione dei progetti che risponderanno ai requisiti previsti dalle nuove gare. Per gli edifici scolastici, invece, si tratta ancora di mettere a punto la scheda di censimento, così come abbiamo stabilito nell’accordo di collaborazione sottoscritto con Enea.
I dati raccolti nella piattaforma saranno fruibili gratuitamente?
Ogni Comune potrà accedere ai dati delle proprie infrastrutture ed edifici. Il Comune potrà allacciare i propri impianti alla piattaforma Pell e usufruire di servizi di diagnostica, monitoraggio real time dei consumi giornalieri degli impianti e visualizzare gli indicatori dinamici di prestazione. I dati generali, sotto forma di indicatori, i Kpi, saranno invece alla portata di tutti gli stakeholder.
Per l’utilizzo di questa piattaforma sarà necessario formare nuove persone che lavorano nella pubblica amministrazione o assumere data scientist?
Le analisi della prima fase di sperimentazione saranno il tema centrale di workshop e seminari tecnici di presentazione del data model, cui farà seguito un’attività di affiancamento e supporto per le amministrazioni.
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