L’attacco con droni di metà settembre contro due importanti installazioni petrolifere dell’Arabia Saudita ha fatto rimbalzare sulle cronache di tutto il mondo questi dispositivi.
In generale, al di là della questione sicurezza, il settore è in crescita e queste soluzioni trovano ambiti di applicazione sempre nuovi. Un esempio è l’ispezione degli impianti energetici.
Il progetto nel Regno Unito
Un team di ricercatori dell’Offshore Robotics for Certification of Assets hub (Orca), realtà composta da diversi enti di ricerca e università guidati dal centro di robotica di Edimburgo, ha impiegato dei droni per monitorare alcune turbine eoliche offshore, controllate a distanza da personale sulla terraferma. “I nostri droni – ha spiegato Mirko Kovac dell’Imperial College di Londra, uno dei ricercatori coinvolti – sono completamente autonomi. Oltre a ispezionare visivamente una turbina per problemi di integrità, questi dispositivi possono posizionare i sensori sull’infrastruttura o diventare essi stessi dei sensori per valutare lo stato di ogni risorsa. La nostra tecnologia potrebbe persino applicare materiale di riparazione per determinati tipi di danni”.
Un settore in crescita
In generale, il mercato dei droni civili registra su scala globale numeri molto positivi e in continua crescita, attestandosi su un valore di 6,56 miliardi di dollari nel 2018. Il dato nel 2027 dovrebbe arrivare secondo le previsioni a 21,62 miliardi di dollari, con un aumento del 14,3%. Tra i tanti settori in cui queste soluzioni sono impiegate, oltre al comparto energetico, ci sono l’agricoltura di precisione, l’industria mineraria e tutti quegli ambiti legati alla smart city.
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