Con l’abbassarsi delle temperature e l’accessione degli impianti di riscaldamento nella zona climatica E del nostro paese (ovvero le zone con quei comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000), è utile riflettere sulle scelte più virtuose da fare per ridurre al massimo i consumi. Federico Musazzi, segretario di Assotermica, l’associazione dei costruttori di apparecchi e componenti per apparecchi termici all’interno di Anima Confindustria, ha stilato un elenco di consigli per aiutare i cittadini a spendere meno in bolletta.
Le regole d’oro per risparmiare
- Cercare di evitare di superare i 20°C
- Dormire a una temperatura più bassa: non è solo economico, ma salutare. Inoltre, con le tapparelle abbassate si può ridurre del 50% la dispersione di calore
- Limitare a 5-10 minuti il ricambio dell’aria a finestre aperte
- Pulire periodicamente caloriferi
- Non coprire o ostruire i caloriferi
- Stabilire gli orari di funzionamento della caldaia: oggi sono presenti sul mercato sistemi di termoregolazione e controllo che consentono di ottimizzare il funzionamento della caldaia in funzione delle abitudini della famiglia.
- Effettuare una corretta manutenzione periodica dell’impianto
Manutenzione degli impianti
Un tema chiave quando si parla di risparmio per i sistemi di riscaldamento è la manutenzione degli impianti. In quest’ambito la regola d’oro per Musazzi è sottoporre gli impianti termici a controlli periodici con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza degli impianti e di mantenerli efficienti:
“Sulla questione sicurezza – spiega il segretario di Assotermica in nota – le tempistiche e le modalità sono definite dall’impresa installatrice o dal fabbricante della caldaia nel libretto d’uso e manutenzione. La periodicità è generalmente annuale. A fine lavoro, il manutentore ha l’obbligo di rilasciare un report della manutenzione e di compilare il libretto di impianto nelle parti pertinenti. La periodicità della verifica è stabilita per legge con scadenze temporali che possono essere anche più dilatate nel tempo. Al termine delle operazioni di controllo, il manutentore deve redigere e sottoscrivere il Rapporto di controllo di efficienza Energetica”.
Sostituzione della caldaie
Un altro punto importante su cui riflettere è capire quando è il momento giusto di sostituire la caldaia. “La vita media di una caldaia – spiega Musazzi – è generalmente superiore ai 10/12 anni, ma è bene considerare che anche grazie agli incentivi che oggi abbiamo in Italia, il recupero dell’investimento è ben inferiore a questo periodo. Il suggerimento pertanto è di guardare da quanto tempo abbiamo in casa la caldaia, anche grazie all’aiuto di un professionista abilitato (installatore), se la sostituzione comporterebbe una sensibile riduzione dei consumi e conseguentemente della spesa in bolletta”
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