Risparmio energetico, smaltimento dei rifiuti, energie pulite, nuovi materiali e assistenza al fund raising sono i focus centrali che sviluppa parco scientifico tecnologico per l’Ambiente Environment Park, situato a Torino. Con l’ amministratore delegato Davide Canavesio continuiamo il nostro excursus tra le opportunità scientifiche e di innovazione dei soci Apsti (Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani).
Energia, sostenibilità e ambiente come il vostro parco tecnologico valorizza questi aspetti sul territorio?
Dal 2000 Environment Park è punto di riferimento a livello sia nazionale sia internazionale nel settore della sostenibilità e delle politiche ambientali.
L’obiettivo del parco tecnologico torinese è infatti quello di incentivare la crescita dell’innovazione lavorando a stretto contatto con le imprese che puntano sulla sostenibilità per sviluppare nuove opportunità di business. Nel corso degli anni ha maturato con il tessuto produttivo e con le amministrazioni locali una storia di progetti, collaborazioni e relazioni al fine di favorire lo scambio di competenze, conoscenze, informazioni e know-how.
Attualmente, all’interno dei 30 mila metri quadrati del Parco sono insediate oltre 70 aziende che operano in ambito green. Inoltre, Envipark, in collaborazione con il consorzio Univer di Vercelli, gestisce e coordina il Polo di Innovazione regionale CLEVER, che aggrega più di 200 realtà tra grandi imprese, PMI e Centri di Ricerca attive nella ricerca e innovazione in ambito energy&clean Technologies.
Sono oltre 1000 i progetti, da quelli internazionali a quelli più locali, attraverso i quali Environment Park ha coinvolto migliaia di aziende e centri di ricerca nel corso di questi 19 anni di vita. Un insieme di iniziative che ha favorito la nascita di una rete “sostenibile” capace di coinvolgere amministrazioni, aziende, università, centri di ricerca, professori e studenti di scuole primarie e secondarie e Istituti Tecnici, tutti votati a rendere il nostro pianeta un posto migliore: più sostenibile, pulito e vivibile.
All’interno della vostra struttura avete elaborato azioni di efficientamento energetico? E di rinnovabili per autoalimentazione?
Environment Park è nato a seguito di un progetto di riqualificazione urbana che ha riguardato una zona industriale abbandonata denominata Spina 3. Tra le numerose attività di efficientamento energetico che abbiamo portato avanti in questi anni sottolineo la realizzazione di una centrale idroelettrica per produrre energia elettrica pulita sfruttando le acque del fiume Dora Riparia. Si tratta di una delle prime opere di questo genere realizzate in un contesto urbano. La realizzazione di questo impianto ci ha inoltre permesso di maturare competenze in ambito progettuale e gestionale, che oggi siamo in grado di trasferire a istituzioni e imprese desiderose di seguire questo nostro modello.
Environment Park è stato anche uno degli antesignani nella realizzazione di “tetti verdi” sopra le palazzine che ospitano le aziende e i laboratori. Oltre al valore ecologico, a cui si aggiunge quello estetico, i tetti sono spesso teatro di eventi, momenti di condivisione tra le realtà insediate, oltre che “incubatori” di interessanti progetti come quello di “Urbees” che, attraverso l’installazione di arnie, ha trasformato le api in sentinelle per lo smog cittadino oltre che produttrici di miele urbano.
Inoltre, tutto il Parco è climatizzato nei mesi invernali grazie all’utilizzo di un impianto a biomasse legnose che alimenta una centrale termica situata all’inizio del complesso e collegata ad una rete di teleriscaldamento interna. Il calore serve sia il circuito dell’acqua calda sanitaria che quello di riscaldamento.
Oltre che di tetti verdi siamo stati tra i primi a dotarci di una grande vela fotovoltaica per la produzione di energia. Si tratta di una struttura di grandi dimensioni, costruita davanti al nostro centro congressi e dotata di colonnine e apparecchiature che la rendono particolarmente apprezzata per la possibilità di utilizzo come area testing e monitoraggio dei progetti di alimentazione green.
State pensando di realizzare azioni per favorire una mobilità sostenibile verso la vostra struttura?
L’Environment Park è a tutti gli effetti un Parco verde aperto alla cittadinanza, dove le persone possono venire a camminare, a fare sport, a leggere un libro su una panchina e a rilassarsi sull’erba. In quest’ottica incentiviamo in diversi modi i nostri dipendenti e le aziende insediate all’utilizzo della bicicletta per percorrere i sentieri interni o per raggiungere comodamente il Parco da casa.
All’interno è, inoltre, presente un sistema di ricarica per auto elettriche, costituito da una colonnina, una batteria con capacità di 20 kWh (pari alla capacità delle batterie della maggior parte delle auto elettriche circolanti), dall’impianto FV e da un collegamento alla rete elettrica.
L’utilizzo di un software innovativo permette di valutare in tempo reale la disponibilità energetica del sistema e ottimizzare il ciclo di ricarica con fonti rinnovabili in funzione delle richieste degli utenti. È così possibile ricaricare le auto elettriche, privilegiando innanzitutto l’utilizzo di energia rinnovabile proveniente dall’impianto fotovoltaico. Inoltre l’energia fotovoltaica viene immagazzinata nella batteria, in modo da essere disponibile nelle giornate scarsamente soleggiate.
Il successo di una maratona green
Tra le recenti iniziative il Parco è stato teatro della Hackathon Green Camp. Una maratona finalizzata a progettare e costruire una struttura out door al 100% ecostenibile. Protagonisti i ragazzi del primo anno di ITS Energia Piemonte. Il progetto, per ora un pilota, è stato reso possibile dalla Fondazione ITS Energia Piemonte, Enviroment Park e dalla collaborazione di 15 aziende tra cui la piemontese VASS Technologies. I partecipanti hanno avuto l’occasione per confrontarsi con docenti che provengono direttamente dal mondo del lavoro, esplorando nuove future opportunità di impiego. Ce ne ha parlato Sergio Califano, Presidente di ITS Energia Piemonte.
In cosa è consistita la sfida? In che modo sono stati coinvolti i giovani?
La sfida dell’Hackathon Green Camp è consistita nel progettare e costruire una struttura out door al 100% ecostenibile, dedicata al cicloturismo in una zona dell’astigiano particolarmente battuta dai cicloamatori. Una vera e propria maratona on site che ha coinvolto 60 studenti tra i 18 e i 24 anni del primo anno di ITS Energia, per un totale di oltre 96 ore di studio e lavoro suddivise in due week end. Coadiuvati e assistiti da oltre 25 aziende partner specializzate nel settore.
Nella fase di ideazione e progettazione i ragazzi sono stati divisi in due squadre diverse. Una volta eletto il team vincente tutti i partecipanti hanno lavorato assieme alla realizzazione di questo ciclorifugio, che è stato inaugurato ufficialmente, e che da ora in poi sarà utilizzato da tutti i cicloturisti e gli amanti della natura che visiteranno la zona.
È la prima edizione? Vi ritenete soddisfatti?
Sì, si tratta della prima edizione e posso dire di essere totalmente soddisfatto. I ragazzi si sono dimostrati entusiasti e, cosa ancora più importante, molto bravi e collaborativi.
Le aziende partner sono risultate determinanti per la riuscita di questo progetto, a cominciare da VASS Technologies che ha messo a disposizione tecnologie e attrezzature, oltre alla school sulle colline astigiane, ed Environment Park che ha messo a disposizione la propria consulenza e il proprio network per la realizzazione del progetto.
E’ stata un’attività molto utile anche per creare rapporti costruttivi tra le aziende e gli studenti. Non solo formazione, sia teorica che pratica, ma un necessario tassello per sviluppare opportunità lavorative al servizio della sostenibilità.
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