Il carpooling potrebbe permettere di ridurre in modo consistente le emissioni di CO2 delle piccole e medie imprese italiane. A dirlo è lo studio realizzato da Jojob, realtà che offre alle aziende servizi di mobilità condivisa. La ricerca ha stimato in particolare una riduzione di oltre 440.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno grazie all’utilizzo di questa forma di spostamento nel10% del personale che lavora per le PMI. Si tratta di un quantitativo di anidride carbonica che potrebbe essere neutralizzato, in caso arrivasse in atmosfera, da un bosco di 22 milioni di alberi.
Riduzione del traffico veicolare
I vantaggi legati alla scelta del carpooling sono legati anche alla riduzione del traffico veicolare. Secondo lo studio, considerando un equipaggio medio di 2,33 persone, si otterrebbe una riduzione di 3 miliardi di Km percorsi e si toglierebbero dalle strade circa 285.407 automobili. Inoltre questa scelta di mobilità condivisa, oltre a una diminuzione delle auto in circolazione, porterebbe anche a liberare una superficie di parcheggi pari a 3,5 milioni di metri quadri, pari a circa 13.721 campi da tennis. Sarebbero invece 226 milioni i litri di carburante risparmiati, equivalenti a circa 1,4 milioni di barili.
Risparmio economico
Gli aspetti positivi non si limiterebbero al piano prettamente ambientale, ma sarebbero estesi anche al settore economico. Da questo punto di vista in particolare a condivisione dell’auto tra colleghi porterebbe un risparmio totale per i dipendenti di 678 milioni di euro, quattro volte il costo di costruzione dell’autostrada A1 Milano-Napoli.
Abbattere le emissioni e promuovere risparmio
“In occasione dell’Earth Day è importante sottolineare come la scelta del carpooling contribuirebbe ad abbattere le emissioni di CO2 in Italia, facendo del bene alle tasche dei dipendenti e sviluppando la cultura della condivisione”, spiega in una nota Gerard Albertengo, CEO & founder di Jojob. “Il servizio di carpooling è rivolto in particolare alle aziende che ragionano in un’ottica di welfare aziendale e di miglioramento di CSR: creando una rete di dipendenti, invogliati e facilitati alla condivisione dell’auto, da una parte si diffonde la mobilità sostenibile e dall’altra – aggiunge Albertengo – si rafforza il rapporto tra i dipendenti, migliorandone l’affiatamento sul posto di lavoro”.
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