Con l’annuncio della partnerhisp tra Umicore, azienda belga attiva nel riciclo e nel recupero di metalli preziosi, e il campionato di Formula E per il riciclo delle batterie agli ioni di litio la competizione si tinge di verde. A circa due mesi dall’attesa tappa italiana della Formula uno elettrica, la notizia mostra l’attenzione della manifestazione per l’impatto ambientale e il recupero di risorse indispensabili, seppure in esaurimento.
La mobilità elettrica sta vivendo un’accelerazione notevole in termini di ricerca e innovazione, favorita da competizioni di questo calibro che consentono alle imprese del settore di testare e affinare i propri prodotti. A dimostrarlo, anche, il fatto che quest’anno i piloti disputeranno la gara su un unico mezzo.
Canale Energia ha intervistato Marjolein Scheers, Umicore Group Media & External Affairs Manager.
Può descrivere il processo di trattamento e recupero di cui siete proprietari?
Il processo Umicore per il riciclo delle batterie combina la lavorazione metallochimica a quella idrometallurgica. È quest’ultima che rende possibile recuperare i metalli contenuti nei dispositivi di accumulo. Siamo proprietari delle tecnologie di fusione che consentono di ridurre al minimo il consumo energetico e di trattare i gas potenzialmente nocivi.
Conclusa la fase di selezione e smantellamento, i metalli vengono recuperati con il processo di fusione ad alta temperatura. Il trattamento include lo smantellamento sicuro delle batterie, senza schiacciare o distruggere le celle. Il vantaggio di questo processo è che gli operatori e l’ambiente non sono esposti ai componenti pericolosi delle batterie. Il processo di recupero prevede che i materiali vengano fusi in una lega metallica contenente Cobalto, Nichel e Rame e un concentrato di Litio e successivamente convertiti in materiali catodici attivi così da produrre nuove batterie ricaricabili, da impiegare in computer, smartphone o veicoli elettrici, e/o altri materiali.
È un processo energivoro? Qual è l’impatto sull’ambiente?
Il processo è energeticamente efficiente e ad alto rendimento. Recupera l’energia presente nelle batterie e nel mentre tratta i gas potenzialmente nocivi senza emissioni dannose. Il tasso di riciclo di metalli come rame, il cobalto e il nichel è del 95%.
L’approccio a circuito chiuso con cui i metalli sono inviati alle raffinerie per essere trattati e trasformati in nuovi materiali catodici ha un impatto ambientale molto più basso rispetto alla loro estrazione. Questo processo, da un punto di vista ambientale ed economico, diventerà sempre più importante.
Non rendiamo noti i costi del processo. Possiamo dire che la sostenibilità viene prima di tutto: le parti della batterie, le celle, i moduli o i pacchi contenenti i componenti ad alto valore energetico vengono trattate in un processo che minimizza l’input di energia primaria.
In generale, I nostri studi interni, confermati da enti indipendenti, mostrano che il riciclo ha un beneficio ambientale rispetto all’impatto dell’attività estrattiva dei minerali.
Vi interfacciate con partner locali?
Umicore è l’unico a poter chiudere il circuito. Questo significa avere il controllo dell’intera filiera dal momento della raccolta delle batterie al momento della vendita della materia prima seconda sotto forma di materiali a catodo NMC utilizzati per produrre nuove batterie al litio.
Puntate sulla logistica a ridotto impatto ambientale?
In futuro, con la crescita dei volumi di materiale recupero, aumenteremo il numero di siti locali di smantellamento per ridurre i costi di riciclo e di trasporto. Anche l’eco-efficienza è molto importante nel disegnare i siti produttivi: l’impianto in Polonia usa energia 100% rinnovabile.
Perché riciclerete solo le batterie delle prime due edizioni della Formula E?
Le batterie della prima e della seconda edizione del campionato sono state già raccolte e avviate al riciclo. Quelle delle edizioni successive sono ancora impiegati per i veicoli che corrono in manifestazioni più piccole. Così da consentire ai giovani piloti di acquisire esperienza alla guida di veicoli elettrici.
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