Da una parte far comprendere la necessità di favorire gli investimenti nel settore dell’upstream offshore per promuovere crescita e lavoro, dall’altra enfatizzare le potenzialità del territorio di Ravenna come esempio di equilibrio tra sviluppo turistico e industriale. Sono questi i punti chiave del Manifesto ‘Ravenna Capitale dell’Energia’, redatto da Roca – Ravenna Offshore Contractors Association. Il documento – che sarà discusso con sindacati e associazioni di settore durante un incontro domani, martedì 22 gennaio – punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle potenzialità del settore gas in un momento caldo per il comparto, legato al dibattito sull’emendamento blocca trivelle previsto nel Decreto Semplificazioni.
Il documento inviato al Governo
Intanto l’associazione ha già aderito al documento, illustrato lo scorso 17 gennaio dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale nella sede del municipio, in cui si chiede al Governo di fermare l’emendamento blocca trivelle. Il testo è stato firmato da Comune, aziende e associazioni del settore ed è stato inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e al Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio.
Insieme a Franco Nanni, presidente di Roca, abbiamo approfondito gli obiettivi del manifesto e le potenzialità del settore per il territorio di Ravenna.
Come è nata l’iniziativa del manifesto e quali obiettivi si propone?
La nostra associazione è formata da operatori del settore Oil&Gas, un comparto caratterizzato da una grossa crisi che si protrae da diversi anni. A questa situazione si è aggiunto inoltre la questione del cosiddetto emendamento “blocca trivelle” che tra i suoi punti menziona la proroga ai permessi di ricerca degli idrocarburi. Con misure di questo tipo si creerebbe un’ulteriore paralisi in un settore che è già provato da una crisi che si protrae da diversi anni. Noi abbiamo realizzato un manifesto per far riflettere l’opinione pubblica e i decisori politici sul fatto che si preferisce importare il gas invece di sfruttare le risorse che abbiamo a disposizione nel nostro mare. Il messaggio che vien fatto passare è che questa scelta sia legata alla volontà di promuovere la transizione verso forme di energia pulita, ma in realtà sappiamo bene che questi processi richiedono una certa gradualità e che il gas è l’energia di transizione su cui puntare per traghettarci verso le rinnovabili. Intanto noi spendiamo di più importando il gas e perdendone circa il 25% durante il trasporto. In sostanza questo vuol dire spendere di più per pagare un prodotto che potremmo avere “in casa” impedendo allo stesso tempo investimenti nel settore che potrebbero creare lavoro. Il nostro obiettivo è accendere i riflettori su questa situazione.
Qual è il messaggio, relativo al rapporto della filiera con il territorio, che volete far passar con il manifesto?
Noi vogliamo far capire che Ravenna è una città in cui turismo, ambiente, cultura e settore industriale convivono in perfetto equilibrio. In questo territorio si produce 1/10 del gas consumato a livello nazionale.
Può darci qualche numero relativo al settore nel territorio di Ravenna?
Il comparto a Ravenna, negli anni ’90, dava lavoro a 10 mila persone. Oggi siamo scesi a 3 mila persone che lavorano quasi esclusivamente per commesse all’estero. Il settore si è praticamente azzerato. Dal territorio di Ravenna, come dicevo prima, si ottiene quasi un decimo del gas naturale che viene consumato in Italia. Questo valore potrebbe essere raddoppiato con le riserve già individuate, si tratta di numeri importanti. Gli investimenti che potrebbero essere fatti nel settore valgono 2 punti di PIL. Senza fare grandi attività, ma con il solo sfruttamento dei giacimenti che ci sono si creerebbero in 10 anni dai 10 mila ai 20 mila posti di lavoro.
A marzo si terrà a Ravenna Omc 2019 – Offshore Mediterranean Conference and Exhibition, cosa vi aspettate da questa edizione?
Omc è la più importane fiera e conferenza del settore nel Mediterraneo. È una importante vetrina delle nostre aziende e di tutto il settore. Ci aspettiamo oltre 20 mila visitatori quindi sicuramente sarà l’occasione per incontrare vecchi e nuovi possibili clienti. Avremo anche i ministri dell’energia dei paesi del Mediterraneo, molto attivi nella ricerca e nella produzione di idrocarburi. I ceo delle principali compagnie petrolifere presenteranno i programmi delle loro future attività. Anche nelle sessioni tecniche verranno presentate importanti relazioni che illustrano la più avanzata tecnologia.
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