Non è ancora tutto perduto. C’è una buona probabilità, circa il 64%, che si possa invertire in modo efficace il trend di crescita delle temperature globali e che il picco di crescita possa essere mantenuto al di sotto di 1,5 gradi. A dirlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications secondo cui, per ottenere questi risultati, bisogna agire subito e con azioni drastiche.
Un intervento radicale
Nello studio sono stati valutati una serie di scenari estremamente positivi in cui infrastrutture altamente impattanti in termini di emissioni riducevano al minimo il loro potere inquinante. Si tratta di centrali elettriche, fabbriche e persino auto e aerei, tutti settori in cui si registrano elevate produzioni di CO2. Se si riuscisse a creare uno “shock” in questi comparti, riducendo drasticamente e velocemente le emissioni, si potrebbe gestire in modo efficace la lotta al riscaldamento globale.
Agire subito
Al di là del messaggio iperbolico ed estremamente sfidante dello studio, l’invito è a non perdere più tempo e ad agire subito per arginare un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più drastiche.
I vantaggi del nucleare
Tra i settori che potrebbero rivestire un ruolo rilevante nella lotta all’aumento delle temperature c’è l’energia nucleare, indicata dallo scienziato politico Joshua S. Goldstein e dell’ingegnere energetico Staffan A. Qvist come uno strumento efficace per “evitare la catastrofe climatica” in un articolo pubblicato sul Wall Street Journal.
“Ciò di cui il mondo ha bisogno è una fonte di elettricità priva di emissioni di carbonio che possa crescere rapidamente e fornire energia in modo affidabile 24 ore su 24, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. L’energia nucleare soddisfa tutti questi requisiti”, hanno spiegato i due esperti.
Secondo gli autori dell’articolo il numero di morti per incidenti nucleari è molto inferiore rispetto a quello delle persone decedute per incidenti industriali non legati a questo settore. A ciò si aggiunge, spiegano gli autori dell’articolo, la quantità inferiore di rifiuti tossici prodotti dal nucleare rispetto a quelli prodotti dalle centrali a carbone.
Lotta al climate change e tensione tra le potenze mondiali
Se il nucleare potrebbe rappresentare uno strumento in più per accelerare la riduzione delle emissioni e il conseguente aumento delle temperature, la crescente tensione tra i governi mondiali potrebbe al contrario contribuire a peggiorare la situazione. A sottolineare le criticità legate alla mancanza di collaborazione tra i governi è un rapporto del World Economic Forum secondo cui questo attrito politico potrebbe rendere più difficile la messa in atto di azioni collettive. “I rischi globali si stanno intensificando, ma sembra che manchi la volontà collettiva di affrontarli. Invece, le divisioni si stanno irrigidendo“, sottolinea il rapporto, come si legge sulla testa inglese Guardian.
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