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Un obiettivo vincolante per le fer (32% nel 2030), un obiettivo indicativo su efficienza energetica (32,5% al 2030) e l’incentivazione dei biocarburanti di seconda generazione. Sono queste le tre principali misure approvate oggi dal Parlamento Europeo che ha stabilito come entrambi gli obiettivi fissati, fer ed efficienza energetica, saranno rivisti entro il 2023, ma potranno essere solo innalzati e non abbassati.

Conferma dell’accordo di giugno

Con questo voto il Parlamento ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio sull’efficienza energetica, le energie rinnovabili e la governance dell’Unione dell’Energia. Si tratta di tre dossier legislativi parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.

Riduzione di bollette e autoconsumo

Tra gli obiettivi delle misure votate c’è anche la volontà di rendere le bollette più leggere grazie alla promozione dell’efficienza energetica. Oltre a questo è prevista la riduzione della dipendenza energetica dell’Europa da fornitori esterni di petrolio e gas. Il testo votato menziona inoltre il fatto che ai cittadini debba essere garantito il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo e per lo storage, nonchè di vendere l’energia in eccesso.

Misure per affrontare la povertà energetica

Inoltre per la prima volta gli stati dell’UE dovranno mettere in atto una serie di misure per cercare di ridurre il fenomeno della povertà energetica. 

Biocarburanti, entro il 2030 il 14% deve venire dalle fer

Un altro punto del testo votato menziona il ruolo significativo dei biocarburanti di seconda generazione nella riduzione dell’impronta di carbonio dei trasporti. Nello specifico i carburanti provenienti da fer devono rappresentare almeno il 14% di quelli utilizzati nei trasporti entro il 2030. “Tuttavia – spiega una nota del Parlamento Europeo – a partire dal 2030 i biocarburanti di prima generazione con un elevato rischio di “cambiamento indiretto di destinazione dei terreni” (ILUC, ossia quando i terreni vengono convertiti da coltivazioni non agricole – come i pascoli e le foreste – a produzione alimentare, causando un aumento delle emissioni di CO2) non saranno più presi in considerazione ai fini degli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili. A partire dal 2019, il contributo dei biocarburanti di prima generazione a questi obiettivi sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030”.

Una nuova governance 

Il testo votato afferma inoltre come ogni Stato membro debba presentare un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” decennale con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni.

Il commento dei relatori del provvedimento

Abbiamo disincentivato gli investimenti nella nuova produzione di biocarburanti per le colture alimentari e abbiamo spinto per i biocarburanti avanzati – afferma in nota Il relatore per le energie rinnovabili José Blanco López (S&D, ES)Siamo anche riusciti a rafforzare l’autoconsumo come diritto, e abbiamo incluso il desiderio del Parlamento di vietare fino al 2026 le spese e le tasse sull’energia autoconsumata”.

“L’aumento dell’efficienza energetica – sottolinea in nota il relatore per l’efficienza energetica Miroslav Poche (S&D, CZ) è una politica vantaggiosa per tutti gli europei. È un buon affare per i nostri cittadini, in quanto porterà a importanti riduzioni del consumo energetico, riducendo così le bollette. Ma è anche una grande notizia per la competitività dell’industria europea, in quanto riduce i costi e stimola gli investimenti”.


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