“Oggi il settore civile deve crescere in tema di efficienza e spingere sull’innovazione. Innovazione come messa a sistema delle opportunità di incentivazione presenti nel mercato e come profonda conoscenza dei meccanismi di finanziamento. Innovazione come giusta partenza: in fase di progettazione è bene cominciare con un tavolo di attori competenti già concordi sulle soluzioni da adottare”.
Esordisce così Gaetano Fasano, responsabile Edilizia residenziale-terziario Utee Enea, durante la seconda mattinata di lavori del Forum green economy 2014 promossa da ABI e tenutasi nelle scuderie di Palazzo Altieri lo scorso 5 giugno.
“I fondi ci sono, quindi, ma bisogna capire come funzionano e in che modo è possibile accedervi. In Italia possediamo le tecnologie, la professionalità, ma abbiamo due talloni d’Achille: i limiti di finanziabilità e i contratti Epc”. Strumenti che, pur costituendo una possibile leva per il rafforzamento della filiera, “vanno conosciuti per essere sfruttati”.
Strumenti che il Paese possiede, pur lamentandone l’assenza, ma che in realtà non sa gestire, come sostiene Francesco Profumo, presidente Osservatorio nazionale sulla smart city Anci: “nel bilancio europeo 2014-2020, dei 1000 miliardi di euro previsti per il futuro d’Europa, 100 milioni sono destinati alla ricerca e all’innovazione. La crescente attenzione verso questi ambiti, rispetto al settenario precedente, cambia il panorama di finanziamento per la modernizzazione delle città europee” prosegue il presidente “In seguito all’invio della bozza dell’accordo di partenariato relativo alla programmazione dei fondi strutturali, abbiamo ricevuto 351 osservazioni dalla Commissione europea a testimonianza dell’incapacità, a livello regionale, di individuare le priorità d’intervento. L’Anci può e vuole evitare la moltiplicazione delle risorse e concentrarsi sulla buona riuscita dei progetti: stabilendo dei capisaldi all’interno della progettualità (piattaforme, contratti e linee guida) sarà possibile conseguire risparmi e importanti ritorni sulla vita del cittadino”.
Un esempio su tutti, Torino: “in questa città, dove la maggior parte degli edifici è in classe F o G, il patrimonio immobiliare della PA assorbe 70 milioni l’anno per manutenzione ordinaria e straordinaria e per consumi energetici. Se riuscissimo a coordinarci a livello nazionale potremmo agire sull’illuminazione pubblica e semaforica, sui sistemi di riscaldamento e raffreddamento e sull’ottimizzazione degli spazi”.
C’è un rischio ulteriore, però, come afferma Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale, ovvero che “la pubblica amministrazione rediga bandi sempre uguali, copiati da quelli precedenti, incoerenti con gli obiettivi che il Paese si prefissa di raggiungere”.
Rischi, ma anche opportunità, che lo stesso Masini vuole cogliere “Durante un incontro con il sindaco Ignazio Marino, svoltosi pochi giorni fa, la Banca europea per gli investimenti si è detta disponibile a sostenere i nuovi piani di modernizzazione della Città. Nella Capitale sono presenti 250 mila punti luce e annualmente l’amministrazione paga 75 milioni di euro all’Acea; oltre a capire a quanto ammonta realmente la spesa, puntiamo a sostituire i punti luce con Led a basso consumo”.
Diversi strumenti da sfruttare, molta diffidenza, ma anche grande fiducia e speranza. Come afferma Mauro Mallone, dirigente della Divisione efficienza energetica e risparmio energetico presso il ministero dello Sviluppo economico, “l’Unione europea esorta la pubblica amministrazione a essere d’esempio per i cittadini in tema di efficienza. La riqualificazione della PA è una sfida ambiziosa, ma il tema della spending review impone un contenimento dei consumi sia di elettricità che di gas. Approfittando degli strumenti che che promuovono l’efficienza, riusciremo a traguardare gli obiettivi posti dall’UE per il 2020”.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.