LetteraUndici associazioni ambientaliste scrivono ai Ministri Luigi Di Maio (Sviluppo Economico), Sergio Costa (Ambiente), Giovanni Tria (Economia), Alberto Bonisoli (Beni Culturali), Erika Stefani (Affari Regionali) e Paolo Savona (Affari Europei) con l’obiettivo di ritirare il decreto per nuovi incentivi all’eolico, rafforzare la tutela del paesaggio e cambiare la Strategia Energetica Nazionale.

Con questa missiva, si legge in nota stampa, le firmatarie Italia Nostra, Altura, Amici della Terra, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale per il Paesaggio, LIPU Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli, Mountain Wilderness, Movimento Azzurro, Stop al Consumo di Territorio, Verdi  Ambiente e Società e Wilderness Italia cercano di scongiurare, da un lato, la nuova ondata di incentivi alle rinnovabili elettriche impattanti, in particolare all’eolico e, dall’altro, le conseguenze economiche e paesaggistiche della Strategia Energetica Nazionale, adottata dal precedente Governo senza alcuna valutazione di sostenibilità ambientale.

11 associazioni vs 3 provvedimenti

Tre i provvedimenti contro cui le 11 associazioni puntano il dito che, sostengono, rispondono solo alle richieste delle potenti lobby delle rinnovabili elettriche:

  • La bozza di DM del Governo Gentiloni indirrebbe nuove aste per lì’incentivazione degli impianti nel triennio 2018-2020 nonostante gli obiettivi al 2020 siano già stati raggiunti;
  • La previsione di modifica prevista dalla Strategia Energetica Nazionale ridurrebbe le tutele paesaggistiche e naturalistiche per la costruzione di impianti eolici sempre più grandi e impattanti;
  • Se il Pacchetto Clima Energia recepirà le indicazioni contenute nella SEN renderà obbligatorio per l’Italia la costruzione di un’enorme e ulteriore quantità di impianti eolici nelle aree più sensibili e pregiate del Paese.

Attenzione al FV sui tetti e all’efficienza energetica

In particolare, le scriventi evidenziano che solo l’1,5% dell’energia consumata in Italia, pari al 5% elettricità, è prodotta dall’eolico con gli oltre 7.000 aerogeneratori colpevoli di danni ambientali e paesaggistici. E che la SEN propone di raddoppiare la produzione di elettricità da rinnovabili incentivata impegnando altre risorse che andranno a pesare ulteriormente sulla bolletta degli italiani.

Attendono una replica gli interrogativi posti nella missiva dalle 11 associazioni: quanto costerà agli italiani la produzione crescente di elettricità da fotovoltaico ed eolico? Perché non installare pannelli FV sui tetti dei capannoni industriali piuttosto che sul suolo? In questo percorso di decarbonizzazione dell’economia dov’è finita l’efficienza energetica?


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