Lo smart working cresce in Italia e è recepito come un benessere per i lavoratori e per le aziende. Questi i risultati dell’indagine condotta da IWG, azienda presente in Italia con i brand Regus e Spaces su un campione di 18.000 professionisti in 96 paesi nel mondo.
Due terzi degli intervistati italiani dichiarano di lavorare da remoto almeno due volte alla settimana, segnando un 4% in più rispetto alla media globale. Un equilibrio a favore sopratutto della qualità della vita dei lavoratori pendolari (81%) che vedono ridurre l’impatto del tempo trascorso fuori casa. Un benessere per l’ambiente, meno spostamenti, ma anche per la produttività lavorativa e la competitività del mercato. La crescita del business nell’indagine IWG vede una crescita dal 67% all’89% rispetto ai dati del 2016; e di competitività salita dal 59% del 2014 all’87%.
Ma lo smart working prevede una attenzione ai consumi energetici degli edifici? Lo abbiamo chiesto a Mauro Mordini, Country Manager di Regus in Italia
Progettare lo smart working oggi è anche questione di efficienza energetica: quanto è importante ottimizzare i consumi per valorizzare l’attività di smart working?
L’efficienza energetica all’interno di un ambiente di smart working è senz’altro un elemento fondamentale. Lavoriamo per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei nostri centri, cosa di cui beneficiano anche i nostri clienti. Promuoviamo l’uso delle più moderne tecnologie per il risparmio energetico, tra cui l’illuminazione LED e l’efficientamento energetico degli impianti di climatizzazione interna dei nostri edifici. Solo per citare alcuni esempi italiani: il nostro nuovo business center di via Tortona a Milano, recentemente inaugurato, è insignito della certificazione LEED Platinum di sostenibilità ed efficienza energetica dell’edificio, così come anche il business center di Segrate Segreen. Il centro di Milano Velasca è dotato di un impianto di alimentazione geotermica. A ciò si aggiunge che la totalità dei nostri centri viene alimentata da fonti rinnovabili grazie a Lifegate e a RePower – Verde Dentro.
L’efficienza energetica o, meglio, più in generale, la sostenibilità ambientale rappresenta valore molto importante per Regus in tutto il mondo ed è un vero e proprio pilastro della nostra strategia di business. Per fare un altro esempio concreto, nel 2017 le nostre azioni per la riduzione di emissioni gas a effetto serra sono state valutate dalla no profit Carbon Disclosure Project come di livello B, laddove la media del nostro comparto e delle 500 maggiori aziende nel mondo si attesta al livello C.
Possiamo dire che il modello di business stesso di Regus, ovvero la condivisione di spazi per uffici e postazioni di smart working, è un esempio concreto di efficientamento degli spazi e della sharing economy.
In una struttura dove diverse persone utilizzano gli spazi e che possono avere diverse culture energetiche, come si può perfezionare un uso attento delle risorse energetiche?
La condivisione degli spazi è proprio il punto cruciale: i nostri business center ospitano vere e proprie community, in cui convivono figure molto diverse – da freelance a professionisti, fino a dipendenti di PMI e multinazionali, dei settori merceologici e industriali più diversi. È chiaro che possano avere culture energetiche diverse e un’attenzione diversa al problema della sostenibilità ambientale. Nei nostri centri, il singolo utente può gestire i consumi solo del proprio spazio, mentre il resto dell’immobile è gestito centralmente e strutturato per ottimizzare i consumi per l’efficientamento energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati.
Lavoriamo anche per sensibilizzare la nostra community, composta da 2,5 milioni di persone in tutto il mondo, sull’importanza della sostenibilità ambientale, anche sul posto di lavoro. Per questo organizziamo eventi di formazione e aggiornamento nei nostri centri, ospitando esperti in materia. E abbiamo anche stretto una partnership con ReFeel eMobility per dotare i nostri clienti di un servizio di car sharing elettrico.
Quali sono gli elementi di maggiore dispersione energetica e come vi ponete rimedio?
In fase di ristrutturazione dell’edificio, effettuiamo un’attenta e completa valutazione energetica per poi intervenire puntualmente sui fattori principali, quali la parte impiantistica e gli infissi. Sono proprio questi gli elementi che, se non adeguatamente curati, portano alla maggiore dispersione energetica.
Che valore dà, come brand, alla vostra struttura essere certificati LEED?
Si tratta di un elemento importante, naturalmente. Sappiamo quanto le persone e le aziende siano sempre più attente al fattore sostenibilità ambientale. Per noi è importante offrire ai clienti uno spazio che risponda alle varie esigenze professionali, anche sotto questo punto di vista. I benefici che derivano da un edificio certificato LEED, inoltre, sono indubbi: risparmio energetico che si traduce soprattutto in un risparmio economico, a tutto beneficio del benessere della persona che questi spazi li vive.
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