C’è chi l’ha definita “rivoluzione” e chi “transizione”. Al di là di come lo si chiami, quello attraversato dal settore energetico è un momento mai vissuto prima, in cui si stanno posizionando sullo scacchiere energetico le pedine della digitalizzazione del sistema, della delocalizzazione produttiva, del contatto diretto tra l’utente – ormai prosumer – e il fornitore di servizi. “Il modello di business vincente per il futuro sarà quello che noi definiamo ‘Crowdform’: un’evoluzione del concetto di ‘Business as a Platform’ che prevede la centralità del consumatore all’interno di un ecosistema integrato dove clienti, fornitori e start-up collaborano reciprocamente”. A delineare uno dei possibili scenari futuri Mauro Marchiaro, Responsabile Energia di Accenture, intervenuto stamane alla prima giornata del Festival dell’Energia (Roma 7 giugno, Milano 8-9 giugno). “Si tratta di un approccio che prevede una forte interdipendenza reciproca, in un equilibrio di cooperazione e competizione” in cui le parole chiave sono: personalizzazione dei servizi e condivisione dei beni. “Oltre il 50% degli utenti (intervistati in uno studio Accenture ndr) sarebbe disposto ad avere un impianto fotovoltaico non acquistato tradizionalmente ma con un modello di servizio e più del 61% vorrebbe aderire a una community per vendere in modo autonomo la propria elettricità”. Lavorare sulla customer experience è dunque fondamentale. Per riuscirci manca ancora capire cosa vuole il consumatore. Lo si può fare solo avendo “a disposizione una mole di dati incredibile. L’ 85% dei millennials è disposto a condividere qualsiasi informazione pur di avere una servizio di maggior qualità”.

In questo “contesto di irreversibilità”, come l’ha definito Luigi Michi, CEO Terna Plus, per “decarbonizzare il Pianeta occorre puntare sul vettore elettrico, sulle rinnovabili in particolare”. L’unica via, ha rimarcato Michi, per “continuare a garantire affidabilità, qualità e sicurezza del servizio. Elementi cui il cittadino è abituato dal passato”. Le potenzialità per farlo ci sono: “Rispetto al 2008 consumiamo 40 mld di kWh in meno in Italia. Con l’energia risparmiata si potrebbero alimentare i veicoli elettrici (…). Sull’alta tensione siamo in grado di sostenere flotte di autoveicoli, poi la palla passa all’infrastruttura”.

Pronta la risposta di Francesco Venturini, CEO Enel X: “Il nostro obiettivo è elettrificare i consumi: costruire infrastrutture per la mobilità elettrica lì dove abbiamo già una rete di distribuzione (Italia, Spagna, Romania etc)”. Lavorare sulla maggior profilazione ed engagement del consumatore resta una nota dolente per “un’azienda grossa come la nostra”, ha precisato Venturini, in cui “solo il 25% dei clienti riceve la fattura digitale” e “c’è uno zoccolo duro di utenti non digitalizzato al 100%”.

Per aiutare le famiglie italiane, soprattutto quella fetta del 30% che vive in condizioni di povertà energetica, è inevitabile puntare sul residenziale che “rappresenta un grosso potenziale in termini di risparmio: i 2/3 del patrimonio è antecedente al 1976. Le nostre case consumano dal 30 al 60% in più delle abitazioni europee”, ha evidenziato Paolo Curati, Managing Director di Knauf Insulation Italy. Per riuscirci “sono necessarie politiche di riqualificazione profonda attraverso incentivi fiscali e coibentazione edifici” inquadrate in una strategia “in linea con le direttive europee. Nei prossimi mesi l’Italia dovrà attuare due direttive per promuovere la decarbonizzazione e ridurre i consumi degli immobili di circa l’80%. Gli edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero entro il 2050”.


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