Regole più severe per i finanziamenti e un “fondo di modernizzazione” per migliorare i sistemi energetici negli Stati membri a basso reddito. Sono alcuni dei punti contenuti nelle nuove norme inerenti il mercato delle emissioni approvate oggi dal Parlamento Europeo che punta a “rafforzare le restrizioni UE sulle emissioni industriali di CO2 e iniziare così a concretizzare gli impegni di Parigi sul clima”.
Le misure
In particolare sono state approvate norme in basse alle quali i finanziamenti UE non potranno più andare a progetti industriali alimentati a carbone. L’unica eccezione riguarda i sistemi di teleriscaldamento negli Stati membri più poveri. Il fondo per l’innovazione, invece, sosterrà da un punto di vista finanziario i progetti sulle fonti di energia rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e l’innovazione a basse emissioni.
Evitare la rilocalizzazione delle emissioni
In questo modo – spiega una nota del Parlamento Europeo – si punta a “prevenire la “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, ossia il rischio che le imprese possano delocalizzare la produzione al di fuori dell’Europa, in Paesi con regole meno stringenti in materia di riduzione delle emissioni. I settori a più alto rischio riceveranno gratuitamente le loro quote ETS. I settori meno esposti riceveranno gratuitamente un 30% di quote in più”.
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