La mobilità e la qualità della vita sono gli elementi centrali di un ripensamento della logistica del consorzio di Parco de’ Medici, area posta alle porte di Roma. Nel contesto della conversione in un polo green e smart dell’area i cui risultati sono stati presentati nell’intervista a l’ing. Marco London di SIS.TER. POMOS che ha seguito lo sviluppo del progetto, sono stati diversi i soggetti presenti nel consorzio ad essere coinvolti.
Abbiamo parlato con Pierluigi La Montagna, mobility manager di TechnipFMC multinazionale presente con due edifici nell’area, rispetto all’approccio e ai dati emersi nel suo contesto aziendale.
Mobilità e logistica a Parco dè Medici vista da chi ci lavora
E’ stata appena svolta una indagine all’interno della azienda rispetto le preferenze di mobilità dei suoi colleghi, che risultati avete registrato? Qual è ancora oggi la mobilità più scelta per raggiungere l’ufficio dei suoi colleghi? La partecipazione è stata molto sentita, sia come numero di risposte che come qualità dei suggerimenti.
Come dati abbiamo rilevato che il 65% dei dipendenti utilizza solo l’automobile negli spostamenti casa/lavoro, e di questi il 62% è uomo. (Nella azienda il rapporto uomo/donna è del 62% a favore degli uomini n.d.r.)
Il 2% utilizza automobile + treno, l’1% automobile + navetta aziendale. Il 7% solo motociclo o ciclomotore. Il 25% della popolazione aziendale utilizza solo i mezzi pubblici, anche in combinazione tra loro. Un solo rappresentante del campione dichiara di venire al lavoro in bicicletta.
Come azienda avete attivato servizi di supporto per la mobilità dei vostri dipendenti, ad esempio un servizio di carpooling o una scontistica sui mezzi pubblici? Abbiamo delle agevolazioni sull’abbonamento annuale dei mezzi (30% di sconto), esteso in parte anche ai familiari dei dipendenti. Mentre rispetto al servizio di car pooling abbiamo in progetto di lanciarlo entro il 2018.
Nel suo ruolo di mobility manager per la sede di Roma è in contatto con le altre figure presenti a livello globale nella sua realtà industriale? Sono in contatto con i mobility manager delle aziende presenti nel Consorzio quali World Food Programme, Wind ed Esso.
Ci sono altre pratiche di sostenibilità attive nella sua realtà aziendale, magari anche impiegate in altri poli della stessa azienda? La scelta aziendale da sempre è promuovere pratiche di sostenibilità applicate sia ai nostri progetti su Roma sia in ambito globale. Per queste attività c’è uno specifico ufficio preposto: il dipartimento HSE (Health, Safety, Environment).
Mi può fare qualche esempio di attività sostenibili a 360° messe in atto a livello globale e locale dalla sua azienda?
A livello aziendale abbiamo realizzato a livello corporate e a livello nazionale alcuni studi. Ad esempio le cito quanto valutato da una recente indagine sull’impronta energetica degli edifici in Europa. ‘Gli edifici sono responsabili per 40% di consumo di energia e 36% delle emissioni di CO2 nell’Europa’. Su tali edifici abbiamo verificato come con una procedura di retrofit con film solari alle finestre si possono migliorare le performance di isolamento dal calore e dal freddo. L’istallazione nell’edificio di Roma per la parte esposta a sud ha portato una riduzione del calore nell’immobile d’estate (portando la radiazione solare a un 98% di riflessione); solare e una riduzione dell’abbagliamento del 99%. Nel complesso la riduzione dei costi dell’aria condizionata è stata importante inoltre abbiamo registrato un assorbimento quasi completo della radiazione solare.
Inoltre nell’edificio di Roma usiamo solo energia da fonti energetiche rinnovabili certificate. Il che comporta che per ogni MWh di energia impiegata abbiamo un risparmio di CO2 equivalente che si aggira sui 379,7 Kg CO2. Su Roma siamo attivi sulle rinnovabili già dal 2010, per questo i ostri uffici hanno contribuito a risparmiare circa 1100 tons CO2eq. Una scelta che ha comportato anche un aumento dei costi per la fornitura energetica più onerosa rispetto a competitor tradizionali per una spesa pari a 1.5 €/MWh.
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