Ci sono l’Olmo Campestre del Piemonte, il Castagno del Trento, il Gelso Nero dell’Umbria, la Roverella della Basilicata, la Farnia dell’Emilia Romagna e il Fico magnolioide della Sicilia. Nel primo elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, approvato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con DM n.5450 del 19 dicembre 2017, ci sono 2.407 alberi distintisi per importanza storica, culturale, religiosa e, ovviamente, per il valore biologico ed ecologico.
Cultura e identità collettiva
L’elenco servirà a “diffondere la conoscenza di un patrimonio naturale e culturale collettivo di inestimabile valore”, ha precisato in nota stampa il Ministro all’Agricoltura Maurizio Martina, che ha un “forte valore identitario per molte comunità”.
I criteri del censimento
Sul sito del MIPAAF è disponibile per ogni Regione l’elenco delle specie autoctone e alloctone di alberi monumentali suddivisi in: singoli esemplari, filari, gruppi e alberature. L’opera di censimento, che per alcuni alberi non è stato ancora perfezionato, ha tenuto conto sia del contesto urbano che di quello agro-silvo-pastorale, è stata eseguita dal MIPAAF in collaborazione con le Regioni, le Province autonome e i Comuni. Cui si è aggiunto il supporto scientifico del Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia del CREA e di enti parco, associazioni ambientaliste, istituti scolastici, singoli cittadini e professionisti agronomi e forestali.
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