Ogni anno, 1000 km2 di aree coltivate vengono cancellate da nuovi edifici. Il suolo è una risorsa fragile e non rinnovabile, su cui si pone scarsa attenzione nonostante sia la nostra principale fonte di nutrimento. Per porre attenzione al suo valore oggi 5 dicembre, si celebra su iniziativa delle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale del Suolo.
Costruire case ecosostenibili non basta, bisogna edificare meno, magari riusando aree già impiegate entrate in disuso. Una ricerca dell’ Anci di qualche anno fa evideziava come molto spazio urbano sia in disuso.
Il terreno urbanizzato impatta sul sistema del suolo soprattutto sullo strato fertile della crosta terrestre. Un dato che viene considerato poco. Ma la stessa agricoltura se massiva e carica di sostanze chimiche può inficiare sulla composizione di un terreno. Come sottolinea il rapporto Ispra sul consumo di suolo.
Le minacce che teme il suolo
Alle minacce date dalla edificazione, si aggiungono i dati non confortanti di: contaminazioni (in Europa si contano oltre 250.000 siti), effetti dell’erosione e del dissesto idrogeologico, e desertificazione che avanza in molti paesi del Mediterraneo.
Non è un caso che il mercato europeo delle materie prime alimentari è sempre più dipendente dalle importazioni da paesi terzi in cui la massificazione della produzione non segue sempre regole sostenibili.
Un problema mondiale che merita un giorno di festeggiamento e 364 di impegno per risolverlo.
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