Il nostro Paese annovera importanti esempi di smart city. Tra questi c’è anche Siracusa che, insieme a Roma Capitale, l’Asl di Viterbo e l’Enea Smart Village, ha conquistato il premio “Smart city” all’edizione Smau Roma 2014 tenutasi il 20 marzo scorso. L’architetto Giuseppe di Guardo capo dell’ufficio programmi complessi e politiche comunitarie, illustra a Canale Energia gli assets dell’iniziativa smart.
Qual è stato l’obiettivo perseguito dal comune di Siracusa e in quanto tempo è stato raggiunto?
Abbiamo investito in un approccio smart pensando un complesso di azioni integrate, al fine di perseguire l’ambizioso obiettivo di rigenerare il territorio, l’economia e, soprattutto, la società siracusana.
I ritardi nello sviluppo e la marginalità che affligge il territorio siracusano sono i caratteri comuni a tutte le periferie del mondo e d’Europa: non è casuale se il tema scelto da Siracusa per la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 è quello della “Frontiera”.
L’occasione offerta dall’affermazione in ambito urbano delle ICT ha dimostrato come il gap dovuto alla marginalità territoriale si possa ridurre sensibilmente con l’implementazione di efficienti politiche urbane.
Aggiudicarsiil bando IBM’s Smarter Cities Challenge ha conferito alla città la forza e la convizione per affinare la qualità delle scelte politiche e individuare nelle tecnologie smart un arma efficace per sconfiggere le storiche problematiche che affliggono il territorio.
Tra i temi fondamentali per il rilancio della città c’è quello legato al così detto empowerment sociale, ovvero il rafforzamento della comunità, e la qualificazione dell’immagine cittadina nel suo complesso, il brand.
La penalizzante collocazione di Siracusa nelle classifiche sulla qualità della vita ha mostrato la necessità di stilare graduatorie che analizzino anche altri indicatori, come la qualità della luce, il rapporto di vicinanza con grandi attrattori culturali e ambientali, il gradimento sentimentale che alcuni luoghi generano… Questo per mostrare anche l’eccezionalità che contraddistingue i suoi luoghi. Registrare la qualità delle emozioni che il visitatore e il cittadino provano di fronte alle emergenze culturali e ambientali è ormai diventata un’operazione strategica finalizzata alla promozione dell’immagine complessiva della città di Archimede.
Il progetto per l’applicazione “Siracusa Love City Index”, che prende spunto da quanto appena scritto, è uno dei primi risultati tangibili del recente processo avviato in collaborazione con IBM, esportabile facilmente in altri Comuni italiani e stranieri.
Come avete trovato i fondi utili per finanziare il lavoro e quali sono le previsioni riguardo i tempi di ritorno degli investimenti?
Il progetto è caratterizzato da un minimo investimento rispetto al possibile rientro complessivo di immagine e di markenting. L’investimento, individuato tra i fondi del bilancio comunale, prevede l’implementazione e la diffusione in tutto il territorio del Distretto del Sud-Est della Sicilia, realizzato in collaborazione con le città di Ragusa e Catania.
Parlando della rete di connessione wifi cittadina, quali sono i problemi relativi alla sua implementazione e quali i possibili scenari futuri?
Siracusa ha partecipato al bando “Energia da fonti rinnovabili e ICT per la sostenibilità energetica” promosso dal Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) in accordo con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI). La città è stata scelta per portare a compimento un progetto pilota che, con l’installazione di diversi dispositivi, di attività di Digital Advertising per cittadini e turisti e grazie al collegamento internet ad alta velocità tramite hot-spot wi-fi pubblici, alla gestione automatizzata della sosta nei parcheggi cittadini, al controllo del traffico e della mobilità, al bilanciamento e gestione dell’energia consumata, al telecontrollo e telegestione tramite applicativi web-based, degli impianti di illuminazione pubblica, vuole digitalizzare tutto il suolo comunale. Inoltre,
il Comune ha già attivato alcune isole wi-fi in prossimità degli uffici amministrativi.
Secondo lei, anche i cittadini sono pronti a diventare “smart”?
In questi ultimi due anni la comunità ha cominciato a scoprire e utilizzare alcuni servizi e applicazioni smart, mostrando notevole interesse soprattutto per le azioni di partecipazione e di condivisione delle scelte mediate da ICT. Siracusa partecipa al programma URBACT Transfer Network “GeniUS Open” promosso dalla città di York (UK), insieme alle città di San Sebastian (ES) e Tallin (ET). Il progetto, che ha registrato un crescente interesse da parte dei cittadini, prevede il trasferimento, da parte della città di York, di una piattaforma di condivisione e di partecipazione alle politiche urbane.
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