I molluschi bivalvi come cozze o ostriche, nonostante siano molto importanti per la loro capacità di conservare il carbonio nelle loro conchiglie, potrebbero talvolta arrivare a emettere delle elevate quantità di gas serra come il metano. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature realizzato, attraverso una serie di rilevamenti nel mar Baltico, dal ricercatore Stefano Bonaglia e dal suo team dell’Università di Stoccolma.
Gas serra prodotti aumentati di 8 volte
Il fenomeno è il frutto della “collaborazione” tra conchiglie vermi (anellidi policheti) che, secondo quanto riporta lo studio, possono far aumentare di otto volte la quantità di gas serra lavorando in sinergia. Il mollusco viene infatti colonizzato dai batteri che producono metano mentre il verme agitando il sedimento ne favorisce la fuoriuscita in maniera più efficace.
Non generalizzare i risultati
Tuttavia ha spiegato Stefano Bonaglia al sito Science et Vie, bisogna evitare di assolutizzare i risultati ottenuti, perché questa situazione è legata a condizioni estremamente specifiche della zona del Baltico. Tra i fattori che potrebbero impattare sul fenomeno, ad esempio, ci potrebbe essere la temperatura dell’acqua che influenzerebbe l’attività dei microbi, più attivi in ambienti caldi.
La ricerca ora punterà a capire se quello analizzato è un fenomeno replicabile facendo dei test su specie di bivalvi commerciali come cozze o ostriche.
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