Continua il trend positivo nel comparto delle immatricolazioni auto che entro il 2019 dovrebbe rientrare nei livelli ante-crisi con un possibile traguardo di 2 milioni di autovetture già nel 2017. Il settore, dopo un primo trimestre positivo, promette bene anche per la seconda metà dell’anno in linea con i risultati registrati finora. Ad agosto, in particolare, l’aumento si è attestato al 15,9% come spiega il Centro Studi Promotor in una nota sottolineando come “in base alle inchieste svolte dal Centro gli operatori che si attendono domanda in consolidamento sui buoni livelli attuali o in crescita sono passati dal 52% di giugno al 73% di luglio e all’81% di agosto”.
Raggiungimento di valori ante-crisi
Questo andamento positivo del comparto predispone al raggiungimento dei valori fisiologici ante-crisi per il mercato italiano, un obiettivo che dovrebbe essere raggiunto entro il 2019. Questa data, spiega il Centro Studi Promotor, precederebbe di ben due anni il ritorno ai livelli ante-crisi del prodotto interno lordo che, con il tasso di crescita attuale (+1,5% annuo), dovrebbe essere raggiunto nel 2021.
I dati dello studio
Il Centro ha presentato una ricerca sul comparto nel corso del convegno “Il contributo dell’auto alla ripresa dell’economia italiana” tenutosi questa mattina a Roma a Palazzo Altieri, Sede di Rappresentanza del Banco Popolare ed organizzato dallo stesso Centro Studi Promotor e dal Motor Show di Bologna. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di rappresentati al massimo livello di Anfia, Unrae, Aniasa, Continental, Ford, FCA, LeasePlan, Jaguar Land Rover, Suzuki, Mercedes-Benz, Psa e Mitsubishi.
Lo studio traccia un quadro delle spese delle famiglie e delle imprese nel settore degli autoveicoli con dati consuntivi relativi al 2016 e una previsione per il 2017. I numeri del report vedono una spesa per l’auto nel 2017 pari a 189 miliardi, l’11% del PIL. La voce più rilevante sarà quella relativa all’acquisto di carburanti, 58,2 miliardi di euro, l’acquisto di autoveicoli inciderà, invece, per una cifra pari a 49,4 mld. 41,6 mld andranno poi alla manutenzione, alla riparazione e ai pneumatici, 17,7 mld all’assicurazione, 8 mld ai pedaggi autostradali, 7,9 mld ai ricoveri e parcheggi e 6,2 mld alle tasse automobilistiche per un totale, che come si è detto, è di 189 miliardi contro i 178 del 2016 (+6%).
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.